
I punti chiave
La storia tra Carlo III e Lady Diana è stata riscritta più volte dalle biografie, dai documentari e dai tabloid. Molte versioni, semplicemente, aggiungono dettagli ad aneddoti già noti. Altre, invece, demoliscono ciò che credevamo di sapere su questa coppia. Ogni volta che la nostra conoscenza viene contraddetta e letteralmente capovolta abbiamo l’impressione che la vicenda e i suoi protagonisti ci sfuggano di mano, di dover ricominciare da zero e ricostruire la narrazione tassello dopo tassello. Siamo certi, per esempio, che, almeno all’inizio, la regina Elisabetta fosse contenta dell’arrivo a corte di Lady Diana. Un nuovo libro ci dice che le cose non sarebbero andate in questo modo: la defunta monarca avrebbe avuto altri, insospettabili piani per Diana. Il caso, o forse il destino avrebbero impedito che si realizzassero.
“Non era adatta”
La regina Elisabetta non avrebbe voluto che si celebrasse il matrimonio tra l’allora principe Carlo e Lady Diana. Abbiamo sempre saputo che la defunta Maestà sarebbe stata felice di questa unione, considerando la futura nuora una ragazza perfetta: bella, dolce, senza un passato sentimentale. Tutte caratteristiche che l’avrebbero resa più malleabile al protocollo di corte e, di conseguenza, alla vita da reale.
Secondo la biografa Ingrid Seward, invece, proprio questi tratti distintivi di Diana, paradossalmente, avrebbero preoccupato non poco la sovrana, convincendola che Diana non fosse la sposa giusta per Carlo. Come spiega il sito Rd.com Elisabetta conosceva da anni gli Spencer, la famiglia d’origine della futura principessa del popolo. La nonna materna di Diana, Ruth Roche, baronessa Fermoy (1908-1993) era stata una delle dame di compagnia della Regina Madre Elizabeth Bowes-Lyon (la madre di Elisabetta II), mentre il padre di Diana, il conte John Spencer (1924-1992), era stato scudiero di Giorgio VI (padre della regina Elisabetta).
La sovrana aveva partecipato al matrimonio dei genitori di Lady D ed era stata madrina di battesimo di Charles, fratello della principessa. Inoltre la sua futura nuora era nata a Park House, nella tenuta di Sandringham e la sorella, Lady Sarah McCorquodale aveva frequentato il principe Carlo per un breve periodo. Nel 1977 l’erede al trono venne invitato ad Althorp, residenza degli Spencer e proprio lì conobbe Diana. Per la precisione fu proprio Lady Sarah a presentarli. La loro storia sarebbe iniziata nell’estate 1980, ricorda il People.
Elisabetta II avrebbe “approvato Diana”, come ha scritto nel 2001 la biografa reale Ingrid Seward, citata da Tatler. Almeno in un primo momento. Nel suo libro “My Mother and I” (febbraio 2024), di cui alcuni frammenti sono stati pubblicati sul Daily Mail, l’autrice rivela che la Regina avrebbe preferito vedere uniti in matrimonio Diana e il principe Andrea. Riteneva che la giovane Spencer fosse più “adatta” al suo terzogenito.
Interpretare un ruolo
Non sappiamo, con esattezza, quando Elisabetta avrebbe cominciato a cambiare idea sulla liaison tra l’erede e Lady D. Tuttavia la Seward riporta una circostanza che potrebbe spiegare la presunta diffidenza della sovrana e che è piuttosto discussa dai biografi ancora oggi.
La futura principessa del Galles avrebbe cercato in tutti i modi di farsi accettare dalla royal family, di farsi benvolere. Sappiamo bene che i Windsor hanno sempre adorato trascorrere le vacanze a Balmoral. Quando veniva invitata nella residenza, Diana si alzava presto, faceva lunghe passeggiate, andava a pesca con Carlo e “diceva a tutti quanto amasse Balmoral, quanto fosse un posto magico e quanto lei lo amasse oltre ogni immaginazione”.
La Regina, però, non si sarebbe lasciata persuadere da tutto questo apparente entusiasmo, scrive ancora la Seward: “Si chiedeva se una persona tanto giovane potesse fare una distinzione tra l’uomo e i principe. E non poteva fare a meno di pensare che la ragazza Spencer fosse più adatta al più giovane Andrea”. Non sarebbe stata dello stesso parere la Regina Madre che, al contrario, “aveva un approccio più positivo. In un gesto d’affetto, da nonna, il mese successivo invitò Diana e Carlo a trascorrere alcuni giorni a Birkhall, la sua residenza nella tenuta di Balmoral”.
La tanto ostentata passione di Diana per Balmoral potrebbe aver fatto intuire a Elisabetta una certa immaturità nell’atteggiamento della futura nuora (comprensibile, data la giovane età) e forse una fragilità nascosta che poteva essere parzialmente controllata solo attraverso l’approvazione degli altri.
Arianne Chernock, professoressa associata di Storia alla Boston University ed esperta di monarchia britannica ha dichiarato a Rd.com: “A posteriori molti potrebbero sostenere che Diana non fosse se stessa” durante le visite a Balmoral, in particolare la prima, nel settembre 1980. La Chernock ha proseguito: “Interpretava il ruolo a cui aspirava, piuttosto che essere se stessa. Si impegnò duramente per integrarsi. Era una ragazza di città e fingeva di amare la campagna…Faceva tutte le cose che doveva fare, ma non le piaceva”.
L’inesperienza di Diana e il suo desiderio di piacere a tutti i costi, però, sarebbero stati solo alcuni dei motivi di preoccupazione per Sua Maestà. I più astratti, se vogliamo definirli così e con buona probabilità anche quelli più facilmente risolvibili. In realtà, dice la Seward, la sovrana era assillata anche da un altro pensiero, ben più concreto e arduo da gestire: “La Regina era allarmata dalla possibile [presenza] di un’altra donna nella vita del figlio”. Aveva ragione, come sappiamo.
Un castello di bugie?
Forse la regina Elisabetta accortasi sia della presunta finzione messa in piedi dalla futura nuora, sia dei tentennamenti di Carlo, avrebbe temuto che il matrimonio fosse un passo falso. Un errore che avrebbe potuto distruggere la vita a entrambi. Da questa prospettiva l’ipotesi delle nozze con il principe Andrea potrebbe essere diventata, nella mente di Elisabetta, una valida alternativa all’infelicità del primogenito e della giovane Spencer. Non sapremo mai cosa pensò davvero la sovrana.
Lady Diana, comunque, non avrebbe retto a lungo questa presunta recita estenuante per essere accettata dai Windsor. Il suo entusiasmo sarebbe stato smorzato dalla crescente freddezza di Carlo. La Seward racconta che un mese prima del royal wedding la giovane fu invitata alla festa per il 21° compleanno di Andrea al Castello di Windsor. Non vedeva l’ora di trascorrere del tempo con il fidanzato, che era stato via per diversi giorni, impegnato in un viaggio in America.
L’allora principe Carlo, però, non sembrava così ansioso di rivedere la promessa sposa. Non l’avrebbe neppure invitata a ballare. Diana, naturalmente, rimase sconcertata da quel comportamento distaccato. Il valletto Mark Simpson riferì alla Seward di aver trovato la principessa nel quadrangolo del castello, sola e smarrita: “Sembrava sfinita e persa nei suoi pensieri, ma continuava a muoversi lentamente e ritmicamente, [seguendo] chissà quale melodia nella sua testa”. Alle 5:30 del mattino, riferisce ancora la biografa, Lady Diana avrebbe lasciato la festa e sarebbe tornata a casa, decisa a dire a suo padre che non aveva più alcuna intenzione di sposare Carlo.
Sogni infranti
Lady Diana “era distrutta, sconvolta, arrabbiata e non aveva intenzione di tornare indietro”, scrive Seward. “Per quanto la riguardava il matrimonio era annullato”. Il conte Spencer era “allibito”, ma riuscì a far cambiare idea alla figlia. Del resto cancellare le nozze e con così breve preavviso, sarebbe stato un affronto ai Windsor.
Così la principessa avrebbe continuato a fingere che tutto andasse bene. Non è chiaro se questo ripensamento avvenne prima o dopo la scoperta, da parte di Diana, del famoso bracciale con le iniziali “G” e “F”, ovvero “Gladys” e “Fred”, i nomignoli che si erano dati Carlo e Camilla. In ogni caso sia quest’ultimo aneddoto, sia il tentativo di annullare il royal wedding risalirebbero a poche settimane prima del gran giorno, cioè il 29 luglio 1981. Sarebbero avvenuti, dunque, nello stesso periodo, ma per ora non è possibile determinarne l’esatta cronologia.
Tuttavia possiamo fare delle ipotesi: dopo aver visto il bracciale Diana avrebbe confidato alle sorelle di non volersi più sposare, come riporta l’Express. Queste ultime, però, le avrebbero fatto notare: “La tua faccia è sulle tovagliette da tè, quindi è troppo tardi per tirarsi indietro”.
Questo aneddoto potrebbe far pensare che Diana abbia avuto almeno due momenti di incertezza, sia dopo la festa a Windsor, sia dopo aver trovato il bracciale. Non possiamo escludere, però, data la breve distanza tra gli eventi e l’impossibilità a collocarli precisamente sulla linea temporale delle settimane precedenti al matrimonio, che il ripensamento sia stato uno solo e che la principessa ne possa aver parlato prima con il padre e poi con le sorelle o viceversa.
Ci sono anche altre domande: cosa sapeva con esattezza la regina Elisabetta di tutta questa storia? Fino a che punto era consapevole dei reali sentimenti di Carlo? La presunta idea di far sposare Diana e Andrea fu solo uno di quei pensieri che scompaiono nel giro di pochi attimi, oppure si trattava di una riflessione ben più ponderata? La sovrana ne sarebbe stata convinta fin dal principio?
Di una cosa siamo quasi sicuri: Carlo non sarebbe mai stato innamorato di Lady Diana. “Lei era meravigliosa, tranquilla, entusiasta”, ha rivelato una fonte a Ingrid Seward. Al contrario “non sembrava affatto che [l’allora principe] avesse trovato la ragazza più straordinaria del mondo.
Non pareva felice quanto Diana”, ha detto un altro insider. L’impressione è che la storia completa di Carlo e Lady D non sia ancora stata scritta e che ci siano ancora molte zone d’ombra che, forse, non riusciremo mai a illuminare.