"Fabio Di Lello era tranquillo e sorridente, poi l'omicidio"

Il racconto del presidente del club di calcio dove allenava i pulcini: "Fabio è andato via alle 16 come al solito"

"Fabio Di Lello era tranquillo e sorridente, poi l'omicidio"

"Era tranquillo come sempre". Eppure quel giorno qualcosa è scattato nella testa di Fabio Di Lello, il 33enne che lo scorso mercoledì ha ucciso il 21enne Italo d'Elisa a Vasto (Chieti).

Lo ha raccontato Oreste Di Francesco, presidente del Cupello Calcio in cui Di Lello allenava i pulcini. "Fabio è arrivato intorno alle 14.30 ef è rimasto fino alle 16, come avveniva tre volte alla settimana", ha detto Di Francesco a Barbara D'Urso durante la puntata odierna di Pomeriggio Cinque, "Era sempre sorridente, educato, giocava con i bambini. Dopo le 16 mi ha salutato e ha detto vado al cimitero e poi vado a casa. Era tranquillo come sempre".

Invece il giovane si è fermato al bar dov'era D'Elisa, lo ha aspettato all'uscita, poi lo ha prima aggredito verbalmente e poi gli ha sparato quattro colpi di pistola che lo hanno

ucciso. Infine è andato al cimitero e ha poggiato la pistola sulla tomba della moglie Roberta Smargiassi, uccisa il primo luglio scorso dopo essere stata travolta dalla Punto guidata dallo stesso D'Elisa.

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