Coronavirus

La fake news sul coronavirus che fa male all'informazione

Attenzione: sui social network circola un fotomontaggio di un articolo che non è mai stato pubblicato da ilGiornale.it

La fake news sul coronavirus che fa male all'informazione

Questa mattina ha iniziato a circolare sulle chat di WhatsApp lo screenshot di un articolo de ilGiornale.it dal titolo allarmante: "Confermato a Chioggia il primo caso da coronavirus". E poi, poco sotto l'immagine di un medico cinese che sta controllando il nominativo di una persona in automobile, il sommario: "Il ministro della salute annuncia il primo caso di coronavirus a Chioggia, in provincia di Venezia. Si tratterebbe del diciassettesimo caso della giornata e del terzo in Veneto". L'immagine, che ci è stata prontamente segnalata da un lettore via mail, è una fake news. Non fatevi trarre in inganno: non solo l'articolo non è mai apparso sulla nostra testata ma ci troviamo addirittura davanti a una vera e propria manipolazione dell'immagine. Una bufala di una gravità inaudita che colpisce al cuore l'informazione in un momento in cui non bisogna in alcun modo scatenare il panico nel Paese.

Andiamo con ordine. La segnalazione ci è arrivata poco fa, via mail, da parte di un lettore giustamente preoccupato e al contempo arrabbiato. "Buongiorno - ci ha scritto - vi inoltro una fake news che riguarda il mio territorio riguardante il coronavirus". E sotto, in allegato, ci ha inviato lo screenshot del fantomatico articolo de ilGiornale.it. Ci siamo subito fiondati a controllare e, in effetti, ci siamo accorti che la bufala, costruita ad arte sia per allarmare gli abitanti di Chioggia e provincia sia molto probabilmente per screditare la nostra testata, sta circolando sui social da alcune ore. Non solo. Sembra che, al contempo, sia anche rimbalzata su diversi gruppi di WhatsApp. Su Facebook alcuni utenti hanno, tuttavia, notato subito che qualcosa non torna. Andrea Scarpa, per esempio, ha scritto un lungo post dopo essere stato sollecitato da un suo contatto ed essersi accorto che "sia cercando Chioggia nel motore di ricerca sia cercando tra gli articoli della citata autrice Francesca Bernasconi, sia cercando nel resto del web" non esiste alcun articolo de ilGiornale.it che parla del contagio in territorio clodiense. "I casi sono due - ha scritto - o c'è qualche disguido con il sito o qualcuno di incosciente ha speso tempo utile per fare sta roba". La notizia è, poi, rimbalzata anche sulle testate locali. Se ne è occupata Chioggia Tv che ha provveduto a spiegare che quella che sta circolando è una fake news. "Nessun caso è segnalato nella struttura della città", ha provveduto a rassicurare l'emittente assicurando che "da fonti ufficiali si smentiscono casi in città".

L'immagine, che riportiamo qui sopra, è un fotomontaggio di un altro articolo (questo sì de ilGiornale.it) a firma della nostra Francesca Bernasconi ma che risale a una settimana prima (il 14 febbraio) e che tratta del primo caso di contagio da Coronavirus in Africa. Come si può vedere dai due screenshot a confronto, l'irresponsabile, che si è "divertito" a generare il panico e a fomentare la disinformazione in un momento tanto delicato, ha taroccato il titolo, che da "Confermato in Africa primo caso da coronavirus" è diventato "Confermato a Chioggia il primo caso da coronavirus", il sommario, che da "Il ministro dell'Egitto annuncia il primo caso di coronavirus in Africa. Si tratterebbe di uno straniero che non aveva sintomi" è diventato "Il ministro della salute annuncia il primo caso di coronavirus a Chioggia, in provincia di Venezia. Si tratterebbe del diciassettesimo caso della giornata e del terzo in Veneto", e infine la data che è diventata il 21 febbraio. Non appena ce ne siamo accorti abbiamo provveduto a smentire questa balla su Facebook (leggi qui).

Ora, per fare chiarezza anche con i nostri lettori, ci teniamo ad assicurare che non solo non c'è mai stato alcun "disguido con il sito" ma anche che quella "notizia" non è mai stata pubblicata sulle nostre pagine.

Ci auguriamo vivamente di non doverci più imbattere in simili bufale che danneggiano profondamente l'informazione in un momento in cui gli italiani sono incollati ai siti e alle televisioni per capire l'evolversi della diffusione del contagio da Covid-19.

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