La finta pubblicità progresso è apparsa nel centro di Torino la scorsa settimana. E, come un tam tam assordante, ha subito fatto il giro dei social dividendo e creando non poche polemiche. Gli ideatori hanno raggiunto il proprio obiettivo: far parlare di sé. Altrimenti non avrebbero mai appeso sui tabelloni installati dal Comune il manifesto beffa che ritrae Benito Mussolini a testa in giù. Eppure l'insulto rimane. Più che una provocazione, l'immagine e lo slogan vanno a rivangare divisioni passate rischiando di rinfocolare vecchi dissapori nella città che, fino a qualche tempo fa, annoverava il Duce tra i cittadini onorari.
Sul manifesto, in basso a destra, appare l'immancabile simbolo blu con la scritta bianca: è il celebre logo per le campagne istituzionali. Lo slogan, però, è tutt'altro che istituazionale: "Non appenderti a un idea sbagliata – Rifiuta il fascismo". E l'apostrofo mancante - grossolano errore di ortografia, sembra proprio a indicare la totale assenza di istituzionalità. Gli autori del manifesto farsa, installato sui tabelloni del Comune, non hanno ancora rivendicato il gesto. Ma la "bravata" ha già iniziato a far parlare di sé creando un forte malcontento.
Lo stesso malcontento che si era portato dietro la decisione prettamente ideologica di togliere Mussolini dai cittadini. Pressoché impossibile parlare di scherzo. Tanto che la matrice politica del manifesto è sotto gli occhi di tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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