Cronache

"Farsi domande oggi è rischioso". Toni Capuozzo reagisce agli attacchi

Il giornalista, ex inviato di guerra, è stato più volte attaccato per i suoi dubbi sulla guerra in Ucraina e ha reagito con amarezza rivendicando il diritto di porsi domande

"Farsi domande oggi è rischioso". Toni Capuozzo reagisce agli attacchi

Continua il dibattito sulla guerra in Ucraina sulle reti televisive e anche Quarta Repubblica prosegue nella sua analisi del conflitto con un parterre variegato che mette in campo posizioni diverse per una discussione che affronti il tema da più punti di vista possibili. Ospite fisso della trasmissione Toni Capuozzo, fortemente attaccato da una parte dell'opinione pubblica per il suo approccio critico al dibattito sul conflitto in Ucraina.

Il giornalista, ex inviato di guerra, è entrato nel dibattito in un primo tempo per dare la sua opinione sulla nuova fase del conflitto, con il ripiegamento delle truppe russe nel sud-est dell'Ucraina dopo le operazioni fallimentari a Kiev e nelle altre zone del Paese. Ma il discorso di Capuozzo è stato molto più ampio e ha preso in considerazione anche il ruolo dell'Occidente in questa guerra, con la fornitura di armamenti e mezzi alla resistenza ucraina: "Lo scacco russo ha ingolosito Washington e l'Unione europea. Fino a che punto vogliamo che duri la guerra?".

Capuozzo ha proseguito la discussione davanti alla strage della stazione di Kramatorsk, aggiungendo una nota di amarezza al suo discorso, che si rifà agli attacchi ricevuti per i suoi dubbi. "Penso che questa sia una strage orrenda ma farsi domande di questi tempi è rischioso. Ho visto che i numeri che stanno sul motore del missile, secondo alcuni in rete, sembrano rimandare a depositi ucraini o, comunque, sono molto simili a un missile analogo che ha colpito la città di Donetsk in mano ai secessionisti. La grande informazione dà per scontato che si tratta di un missile russo, credo che la cosa più saggia da fare oggi è non farsi domande", ha detto Capuozzo, criticando l'opinione generale che stigmatizza chi solleva qualche dubbio in merito agli eventi.

"L'accertamento della verità, per noi occidentali è sempre importante. Prima o poi verremo a sapere se quel razzo è stato lanciato dai russi o dagli ucraini, se è caduto lì per caso o per volontà", ha obiettato il direttore Alessandro Sallusti. Ma prontamente Capuozzo ha replicato: "La Nato lo sa esattamente da dove è partito. Controllano tutto". In merito ai fatti di Bucha, invece, Capuozzo ha sottolineato: "Sono convinto che i russi abbiano commesso dei crimini, sono testimoniati dalle fosse comuni.

I miei dubbi sono sui morti trovati per strada e ho posto delle domande alle quali finora non è stata data una risposta per me soddisfacente".

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