I migranti a pulire le strade di Torino.
Su iniziativa del vicesindaco Elide Tisi, alcuni rifugiati già inseriti nei percorsi di accoglienza dello Sprar prenderanno parte a operazioni di spazzamento di marciapiedi e verde pubblico, raccoglieranno foglie e rifiuti per rendere la città più decorosa. Una risposta ai molti che si lamentano, in tutta Italia, del fatto che i migranti spesso attendano di ricevere i documenti senza lavorare.Il protocollo tra il Comune e Amiat (la società torinese di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ndr) è stato approvato dalla giunta comunale di Palazzo di Città martedì mattina: i rifugiati lavoreranno gratuitamente e su base volontaria, nell'ambito di un progetto che mira a "restituire in parte alla comunità cittadina quanto ricevuto attraverso i progetti di accoglienza".
I profughi lavoreranno a gruppi di venti per sei ore ogni sabato mattina, durante un periodo di dodici settimane.
L'iniziativa è stata descritta con entusiasmo dal braccio destro di Piero Fassino, il vicesindaco Tisi: "Questo è forse il risvolto più importante, l'iniziativa consente, ai richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale, di dare qualcosa in cambio del sostegno ricevuto per essere aiutati a costruire un percorso di vita lontano dal Paese che sono stati costretti a lasciare."
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