La fatalità: Matteoli morto sulla strada che voleva cambiare
18 Dicembre 2017 - 23:18Il ricordo dell'ex sottosegretario ai Trasporti: "Se ci fosse stata quell’autostrada per cui tanto si era battuto, Matteoli non sarebbe morto"
"Se ci fosse stata quell’autostrada per cui tanto si era battuto, non sarebbe morto". Lo dice con rammarico - secondo il Corriere - Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti quando il ministero era guidato da Altero Matteoli, morto oggi in un tragico incidente sull'Aurelia a Capalbio, in provicnia di Grosseto.
"Matteoli paga il no alle infrastrutture che blocca lo sviluppo e causa incidenti mortali", ha aggiunto Giachino, ricordando "i tre anni e mezzo di lavoro insieme, quando l'Italia è stato l'unico Paese in Europa a non avere un solo blocco dei tir".
"Fa riflettere che sia scomparso sull’Aurelia, proprio quella strada per cui si è impegnato tanto", gli fa eco il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, "Un impegno che abbiamo condiviso e che porteremo avanti con il recente adeguamento per la messa in sicurezza e nel rispetto dell’ambiente". "Era un uomo fortemente impegnato da sempre sul fronte della sicurezza stradale e di una mobilità più intelligente, efficiente e pulita", ricorda poi il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani.
Proprio in quel tratto poco sicuro tra Civitavecchia e Grosseto - fa notare Libero - si erano concentrati gli sforzi dell'ex ministro dei Trasporti, che più volte aveva lanciato l'allarme "sui pericoli degli incroci a raso" che costellano quei quasi 90 chilometri di strada.
E proprio per questo si era battuto a lungo - e invano - per la costruzioe di un'autostrada che collegasse Livorno e Civitavecchia.