Cronache

"Fateli sbarcare", l'appello che sa di campagna elettorale

Fioccano le dichiarazioni e le note di chi, in nome delle persone a bordo della Sea Watch 3, chiede a gran voce lo sbarco a Lampedusa. Qualcuno però ne approfitta: il sospetto è che si faccia campagna elettorale in vista delle elezioni europee

"Fateli sbarcare", l'appello che sa di campagna elettorale

Sul caso Sea Watch adesso scena in campo anche Pietro Bartolo, medico di Lampedusa ma anche candidato al parlamento Europeo nelle liste Pd-Se.

"Le 47 persone a bordo della Sea Watch 3 devono scendere a terra", ha detto, "L’ambulatorio di Lampedusa, come sempre, è pronto ad accoglierli e a prestare le prime cure e non c’è una sola ragione per mantenerli ancora a bordo. Papa Francesco ha detto creiamo ponti, apriamo porte. Voglio ricordare al ministro con il rosario che Maria Immacolata era migrante".

Un appello lanciato anche da alcuni deputati del Partito democratico. "Salvini la smetta di fare campagna elettorale sulla pelle dei migranti. Tenere delle persone su una nave è quanto di più vergognoso e macabro ci possa essere - afferma Stefano Pedica - Il ministro dell'Interno non dimentichi che sulla Sea Watch ci sono delle persone in carne e ossa e che in un Paese civile i diritti umani si rispettano. Apra il Vangelo e lo legga, non si limiti solo a mostrarlo. Il problema dei migranti non si risolve con la propaganda e gli show mediatici ma in modo serio e con l'aiuto dell'Europa". Parole simili a quelle della collega Geri Ballo, candidata indipendente nelle liste del Pd-Siamo europei nel collegio del Mezzogiorno: "La Sea Watch attracchi a Lampedusa, no a nuovi ostaggi in mezzo al mare, il ministro Salvini la smetta con le sue perversioni sadiche. Davanti al porto di Lampedusa sta andando in scena uno spettacolo indecente. Non c'è alcuna ragione per cui la nave Sea Watch, con a bordo 47 naufraghi soccorsi a largo delle coste libiche, debba restare alla fonda, in attesa che il governo italiano dia l'autorizzazione di entrare in porto. Sono saltate tutte le regole: per i capricci di un ministro sadico l'Italia sta violando le leggi internazionali sul soccorso in mare".

Famiglia Cristiana in un articolo pubblicato oggi nella versione online del settimanale critica le parole di Matteo Salvini nel comizio di ieri pomeriggio a Milano. "È andato in scena - si legge sulla versione online del settimanale cattolico- l'ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica del nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capopolo della Lega esibiva il Vangelo un'altra nave carica di naufraghi veniva respinta e le Nazioni Unite condannavano l'Italia per il decreto sicurezza".

Il vicepremier non ha perso tempo a replicare a chi lo ha accusato di non avere pietà per nessuno. "A vescovi e Onu dico col mio permesso non sbarca nessuno. Sono due giorni che c'è questa barca che mi chiede di entrare a Lampedusa. Mi hanno scritto tutti, anche l'Europa, vescovi e addirittura l'Onu. A tutti ho dato la stessa, cortese risposta: col mio permesso non sbarca nessuno".

Intanto Legambiente Sicilia ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Agrigento, chiedendo "di verificare, analizzare e valutare le dichiarazioni del comandante della nave e della portavoce circa i pericoli che corrono le persone a bordo". I migranti, sottolinea Legambiente, "sarebbero, infatti, disidratati e si sarebbero verificati tentativi di suicidio".

Legambiente chiede, quindi, alla procura di "verificare lo stato di salute delle persone e, qualora, come noi riteniamo, dovessero riscontrare la veridicità di quanto affermato, e secondo le normative internazionali e comunitarie, di procedere all'ordine di sbarco immediato, nel porto di Lampedusa, per motivi umanitari".

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