La favola (in cucina) di nonna Iolanda

Iolanda, anche quella sera, è ai fornelli. La storia della sua vita è tutta lì: i vapori dai pentoloni e la pasta da stendere. Non sa ancora che la cena che sta preparando la farà uscire dai confini di Lucugnano, mille e settecento persone a Tricase in provincia di Lecce dove ha vissuto per 84 anni. Al tavolo si siede Vera Slepoj, la psicologa già ideatrice di Cortina una montagna di libri e la cena con gli amici è come una rivelazione inaspettata. I sapori e i colori le spalancano un mondo magico, commovente; la pasta incannulata e le pittule con la paparina. Si incuriosisce. Vuole andare a conoscere l'anima di quel ristorantino.

L'incontro è il racconto di una vita di lavoro che non chiamerà mai fatica, di quel bastone di scopa che usa per fare la pasta che le appartiene da quando ha sette anni, da quando la mamma glielo consegnò per fare la sua parte in famiglia. Da allora poco è cambiato di quel cucinare da generazioni, saperi tra donne di casa, loro che già nel secolo scorso cucinavano per le sagre e per i nobili, per i matrimoni e i battesimi. Il catering diremmo oggi.

La scintilla che scatta quella sera, Vera Slepoj non la vuole disperdere, e allora ecco l'idea con Davide Paolini: un concorso letterario dedicato ai libri di cucina e ricette, che diventa il premio Iolanda, «per celebrare tutte le Iolanda d'Italia».