"Non è una sfida ma non ho intenzione di delegare nessuno. Questa legge è un errore e non vedo perché un sindaco debba essere obbligato a rispettarla andando contro i propri principi etici. E nella mia posizione sono certo che si trovino tantissimi sindaci in Italia". Serafino Ferrino, sindaco di Favria spiega così il suo rifiuto alla celebrazione di un matrimonio gay nel suo Comune. Il sindaco ha le idee chiare. Non solo ha detto no ad una sua celebrazione, ma non ha neanche delegato un'altra persona a farlo. E la sua scelta riapre dunque il dibattito sulle unioni civili e su quei sindaci che per motivi etici si rifiutano di celebrarle. Le strade che possono percorrere i due ragazzi sono due. La prima vede la richiesta della cerimonia in un altro Comune. La secondo invece prevede che a celebrare le nozze sia invece il responsabile dell’ufficio anagrafe del Comune.
Infatti questa carica amministrativa può celebrare le nozze senza la delega da parte del sindaco. Il dibattito e le polemiche su questa scelta non si spegneranno. Di fatto l'obiezione di coscienza non è prevista dalla legge Cirinnà. E la comunità Lgbt ha messo nel mirino il sindaco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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