Cronache

"Voglio parlare con un uomo". E il bengalese massacra due poliziotte

A Catania due poliziotte sono state picchiate da un bengalese mentre erano in servizio. Il motivo? L'immigrato voleva interloquire soltanto con un uomo e non con una donna

"Voglio parlare con un uomo". E il bengalese massacra due poliziotte

A Catania due poliziotte sono state aggredite da un bengalese di 28 anni davanti l’ingresso della questura. Le due malcapitate sono state picchiate dall’uomo perché voleva un interlocutore maschio e non una donna. Una poliziotta è finita ospedale, le lesioni che ha riportato in varie parti del corpo sono state giudicate dai medici guaribili in 10 giorni.

"L'aggressore - racconta Giuseppe Sottile, segretario provinciale di Catania del Fsp - è un 28enne del Bangladesh senza fissa dimora con diversi precedenti per resistenza e reati contro la persona, e ha detto di aver aggredito le colleghe perché voleva parlare con un uomo e non con una donna". "I fatti - aggiunge il sindacalista - sono avvenuti intorno alle 15.30. Un uomo si è recato in questura e, poiché dall'interfono non si capiva cosa volesse, due colleghe gli si sono avvicinate per chiedergli di cosa avesse bisogno e improvvisamente si è scagliato contro di loro colpendone una con pugni al volto e alla spalla e ha reagito violentemente contro l'altra collega. È stato bloccato da due agenti di una volante”.

Esprimiamo la più totale solidarietà alle due colleghe che, ieri, sono state aggredite brutalmente a Catania da un uomo che ne ha fatta finire una in ospedale dopo averla massacrata di pugni, perché lui voleva parlare con un uomo e non con una donna", ha detto Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, riportate da La Gazzetta del Sud Online.

Il Segretario non ha poi nascosto la necessità di una serie di revisioni degli organici per il superamento della legge Madia, al fine di lavorare con una maggiore sicurezza. "Sono episodi - continua Mazzetti - che dimostrano quanto assurdi e impensabili siano i pericoli che continuamente corrono i poliziotti, i quali devono essere messi in condizione di operare con le dovute garanzie, e soprattutto certi che ogni atteggiamento aggressivo e violento volto a metterne in discussione la funzione, la dignità e la sicurezza venga trattato con la severità che merita. E’ ora di dire basta a un clima di lassismo e di superficialità che si ripercuote gravemente sull’incolumità degli operatori.

Lo scorso agosto, a Palermo, un nigeriano ha aggredito a colpi di bottiglia i clienti di un locale in via Del Fante. L’uomo a seguito dei controlli è risultato non in regola con il permesso di soggiorno. Il ragazzo quella sera era entrato in una birreria Forst iniziando a seminare il panico fra i clienti. Sono dovuti intervenire i titolari del locale e alcuni avventori di una vicina hamburgeria. In quell’occasione tre ragazzi rimasero feriti e due vennero portati dai sanitari del 118 all’ospedale di Villa Sofia in codice giallo.

Sempre nel mese d’agosto a Palermo, pochi giorni dopo l’aggressione alla birreria Forst, un altro nigeriano senza permesso di soggiorno aveva aggredito 5 persone a pochi passi dalla stazione centrale, fra cui poliziotti e bambini. Il clandestino aveva utilizzato un palo della segnaletica stradale per danneggiare diverse auto parcheggiate, frantumandone i vetri.

L'uomo si è poi scagliato contro le persone che passavano di lì, anche sui bambini.

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