Cronache

Un "fondo ruspe" per radere al suolo i campi rom

In Emilia-Romagna il Carroccio propone anche la banca dati per beccare i rom morosi e l'Authority "gratis" per garantire la scolarizzazione dei bambini rom

Un campo rom in una foto d'archivio
Un campo rom in una foto d'archivio

La parola d'ordine "ruspa" pronunciata da Matteo Salvini negli ultimi tempi scatena polemiche e idee. Tra i banchi della Regione Emilia Romagna, la Lega Nord, in commissione Politiche Sociali, avanza la proposta di istituire un "fondo ruspe", necessario per rimuovere tutti i campi nomadi presenti su territorio regionale. Relatore dell’iniziativa è il consigliere Daniele Marchetti che dice: “Basta con le bollette pagate, basta tollerare l’abusivismo. Rom e sinti non hanno più diritti degli emiliano romagnoli, se stanziali si cerchino casa o si mettano in fila per una casa popolare, se in transito lascino l’Emilia Romagna”.

La proposta di legge (17 articoli in tutto) voluta dal Carroccio “muove dal carattere ormai stanziale delle comunità rom e sinti” e, in virtù di questo, “sancisce la progressiva e graduale dismissione delle aree-sosta”, sostituite con “aree transito dove sarà possibile rimanere al massimo due settimane”, con utenze “interamente a carico di rom e sinti e un sistema di sanzioni inflessibile contro i morosi”. Pensate che i rom morosi, sempre secondo la proposta leghista, potrebbero essere schedati in una vera e propria "banca dati regionale delle morosità e delle insolvenze".

In questo modo sarà possibile individuare e punire i nomadi che pensano di farla franca alle spalle degli italiani che, fino ad oggi, hanno pagato anche per loro. Non solo, la Lega presenta anche una cura "anti-ghettizzazione" proponendo la scolarizzazione per tutti i rom e sinti, con tanto di istituzione di un "Authority" regionale di garanzia - a costo zero e composta da consiglieri di maggioranza e opposizione - che supervisioni affinché venga rispettata la normativa. Chissà che la proposta leghista emiliana non faccia da "apri-pista" anche in altre regioni dove la situazione rom e sinti sta degenerando in termini di stanziamenti abusivi, igiene, delinquenza e furti, sicurezza cittadina più in generale, denaro sprecato per abbattere campi abusivi che si riformano nel giro di pochi giorni. Come si deve comportare la politica di fronte ai cittadini che, ormai rassegnati, dicono "tanto poi i rom ritornano, siamo costretti noi italiani a spostarci?".

E questo, di certo, non è un bel vivere.

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