Formigoni, tanto odio tanto onore

Formigoni, tanto odio tanto onore

A poche ore dall'aver sottratto a un processo, che per quanto ingiusto avrebbe portato a condanna sicura, il loro ministro degli Interni i grillini esultano per l'arresto di un altro politico, Roberto Formigoni, e se ne attribuiscono pure il merito per via di una recente legge che annulla i benefici ai condannati ultra settantenni. Garantisti e addirittura per l'immunità quando i fatti riguardano se stessi, manettari con tutti gli altri: questi sono i Cinque Stelle che in queste ore stanno offrendo uno spettacolo indegno di una forza di governo.

Il fatto non mi sorprende, da tempo sappiamo di che pasta umana e politica è fatta questa gente.

Roberto Formigoni è stato condannato in via definitiva a cinque anni di carcere per il reato di «antipatia e arroganza» anche se la storia, come già dimostrano le numerose e trasversali dichiarazioni di queste ore, lo assolverà e sarà ricordato come un grande governatore.

Provino i grillini a chiedere al «popolo lombardo» che opinione ha dell'era Formigoni, della qualità degli ospedali, dell'assistenza, delle reti di trasporto e delle infrastrutture in generale che con la «ricetta Formigoni» un mix di pubblico efficiente e privati eccellenti ha fatto decollare la regione verso standard europei. E poi facciano la stessa domanda ai romani e ai torinesi le cui città sono precipitate per l'incapacità e l'insipienza delle sindache Cinque Stelle.

Sarebbe un sondaggio assai interessante.

D'accordo, Roberto Formigoni non era un mostro di simpatia ma è stato politico di grande talento che ha sempre tenuto i conti pubblici a lui affidati ben in ordine. Chi se ne frega delle sue vacanze in Sardegna ospite di ras della sanità lombarda. È scivolato sull'ego, come tutti i sessantenni ha pensato che una botta di vita non fa male a nessuno ma non per questo deve finire i suoi anni in cella come un criminale comune quando le soluzioni e punizioni potevano essere ben altre se solo si fosse usato equilibrio e buon senso giudiziario. Cosa che sarebbe stata possibile se non fossimo precipitati in un clima politico di caccia alle streghe avvelenato dall'odio e dall'invidia.

La politica del «più manette per tutti», ovviamente non per loro e

i loro parenti stretti (non c'è solo il padre di Renzi, ballano anche quelli di Di Maio e Di Battista ma ce lo siamo già dimenticati), farà soffrire tante persone ma non porterà da nessuna parte. Tanto odio, tanto onore.

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