Fortuna, aggredito in carcere l'accusato dell'omicidio

Raimondo Caputo è stato aggredito da alcuni detenuti che condividono la cella con lui al carcere di Poggioreale

Fortuna, aggredito in carcere l'accusato dell'omicidio

Raimondo Caputo, il 43enne arrestato per l'omicidio della piccola Fortuna Loffredo avvenuto a Parco Caivano (Napoli), è stato aggredito in carcere a Napoli. Come scrive Repubblica, pare che altri detenuti volessero "fare giustizia" a loro modo.

In base alle prime indiscrezioni, Caputo sarebbe stato aggredito nella cella al terzo piano del padiglione "Roma" del carcere di Poggioreale dai detenuti che con lui dividevano la stanza. Il procuratore capo di Napoli Nord, Francesco Greco, ha detto a Repubblica: "Non può definirsi un linciaggio. Abbiamo solo saputo che c'è stata una aggressione o un tentativo di aggressione fisica al detenuto, che peraltro era già in carcere da tempo per un'altra accusa di abusi su minore e quindi siamo in attesa di capire. Ma il reato, essendosi consumato a Poggioreale sarà ovviamente trattato dai colleghi della Procura di Napoli".

Sono stati gli agenti penitenziari a salvare dall'aggressione dei compagni di cella Raimondo Caputo. "L'uomo - spiega il segretario generale del Sappe, Donato Capece - era recluso nel reparto che accoglie i 'sex offender'.

Alcuni di loro ieri lo hanno aggredito a calci e pugni e solo il pronto intervento degli agenti penitenziari ha evitato per lui danni più gravi. Questo dimostra la professionalità e la dedizione del corpo di polizia penitenziaria che opera all'interno delle carceri pur in una situazione difficile di carenza di organico".

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