Un fotografo torinese è detenuto da sei giorni in Serbia

È accusato di avere rapinato tre afghani, ma i profughi stessi lo hanno scagionato

Un fotografo torinese è detenuto da sei giorni in Serbia

Sei giorni in carcere per un'accusa da cui è già stato scagionato. È un 41enne fotoreporter torinese, Mauro Donato, l'uomo al centro dell'assurda vicenda che si sta verificando in Serbia.

Accusato di avere aggredito e poi rapinato tre profughi afghani, Donato è già stato scagionato dagli stessi migranti, in un confronto all'americana in un commissariato locale, ma questo non è bastato a ridargli la libertà.

Se in un primo momento una delle vittime lo aveva accusato, basandosi su una vecchia foto, quell'accusa non ha poi retto quando gli afghani se lo sono trovato davanti. Ora, nonostante tutto, Donato rischia di trascorrere fino a quindici anni in carcere.

Il fotografo si trovava a Sid, un piccolo villaggio serbo, impegnato a seguire la rotta dei migranti attraverso l'Europa. Qui, in un capannone abbandonato, è avvenuta la rapina. Uno degli afghani è stato preso a coltellate e gli sono stati sottratti i pochi soldi che avevano con loro.

Nei prossimi giorni le

autorità serbe sentiranno anche un collega che stava lavorando insieme a Donato e la cui testimonianza lo scagiona completamente. L'ambasciata italiana a Belgrado e la Farnesina stanno seguendo l'evolversi della vicenda.

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