Cronache

La furia del migrante a Firenze: minaccia gli agenti e poi spacca l'auto

È successo stamattina in via del Porcellana, in pieno centro città. Dopo aver minacciato i poliziotti con una spranga di ferro e mandato in frantumi il vetro posteriore di un'auto, lo straniero è stato ammanettato e portato in questura

La furia del migrante a Firenze: minaccia gli agenti e poi spacca l'auto

Meno di una settimana fa Ahmed Brahim, migrante ghanese di 44 anni, seminava il panico armato di coltello nei dintorni della Stazione Termini. Oggi, è stato un altro cittadino straniero a dare in escandescenze, stavolta a Firenze. Siamo in via del Porcellana, in pieno centro città, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella. I residenti notano un ragazzo africano con pantaloni bianchi e t-shirt nera che urla impugnando una piantana di ferro, di quelle che si utilizzano per le segnalazioni stradali. Qualcuno avverte il 112. Interviene subito una pattuglia di poliziotti, ma alla vista degli agenti l’uomo inizia ad agitarsi ancora di più.

Finché sale sul tetto di un’auto parcheggiata e inizia a scagliarsi contro le divise. La scena viene ripresa con il telefonino dalla finestra di un palazzo che si affaccia sul viottolo. Si vede il giovane infuriato che minaccia a più riprese i poliziotti brandendo la spranga. Secondo i presenti, avrebbe ripetuto più volte agli uomini in divisa di essere pronto a distruggere l’auto se si fossero avvicinati. Avrebbe anche incitato gli agenti a sparargli. Nel giro di qualche minuto, è passato dalle parole ai fatti, iniziando a colpire con l’asta di ferro il parabrezza, poi il tetto della macchina e infine il lunotto posteriore, mandandolo in frantumi.

È a questo punto che i poliziotti sono intervenuti, riuscendo a bloccarlo e ad immobilizzarlo. Si vedono gli agenti che lo bloccano a terra e cercano di mettergli le manette ai polsi, non senza difficoltà. Lo straniero è stato quindi caricato sulla volante e portato in Questura per il foto segnalamento. Qui, secondo il sindacato di polizia Coisp, che ha diffuso la notizia, il migrante avrebbe "continuato ad opporre una forte resistenza".

"Gli agenti in servizio si trovano sempre più spesso a dover fronteggiare situazioni di violenta follia senza avere tutti gli strumenti necessari per contrastarla", dice a il Giornale.it Domenico Pianese, presidente del Coisp. "Purtroppo – aggiunge - stiamo uscendo a fatica dai molti anni in cui i governi pensavano che in Italia i poliziotti fossero troppi, ed è per questo che hanno bloccato le assunzioni e tagliato gli organici". "Le città, specialmente le più grandi, - continua il sindacalista - hanno zone in cui il controllo del territorio richiederebbe interventi più incisive e soprattutto prolungati nel tempo. Le Forze dell’Ordine sono sotto organico di decine di migliaia di unità - e di questo 'ringraziamo' la Legge Madia che ha tagliato, solo tra le fila della Polizia di Stato, più di 10mila unità - e nonostante la riduzione degli organici mancano almeno 13mila poliziotti".

"A tutto ciò – conclude, con riferimento al caso del poliziotto che a Roma ha sparato contro il migrante ghanese per disarmarlo - si aggiunge anche l’umiliazione di venire indagati con l’accusa di aver svolto in maniera troppo corretta il proprio lavoro".

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