Quella gestione "tattica" delle forze dell'ordine che hanno evitato il peggio

Così polizia e carabinieri hanno contenuto i violenti senza coinvolgere i manifestanti pacifici

Quella gestione "tattica" delle forze dell'ordine che hanno evitato il peggio

Una gestione "tattica" dell'ordine pubblico, non con l'obiettivo di impedire una quantità inevitabile di devastazione, ma di bloccare l'accesso al centro di Milano al blocco dei violenti senza coinvolgere negli scontri le migliaia di partecipanti pacifici alla May Day Parade contro l'Expo. Questa è stata la strategia messa in campo dalla questura di Milano - in accordo con le disposizioni del ministero degli Interni - per affrontare una giornata che fin dalla vigilia si annunciava assai critica. E che critica alla fine è stata, come vede ripercorrendo stasera le strade del centro di Milano devastate dal passaggio dei Black bloc. Ma che ha portato al risultato che fin dall'inizio i vertici della polizia si erano dati: evitare che il giorno dell'inaugurazione di Expo si trasformasse in una specie di G8, con feriti da una parte e dall'altra. Lo scontro fisico è stato evitato.

La mossa decisiva della questura è stata effettuata poco dopo il passaggio del corteo in piazzale Cadorna, poco dopo che i circa duemila incappucciati piazzati al centro del serpentone avevano attaccato per la prima volta le forze dell'ordine. Appena è stato possibile, un nutrito drappello di polizia e carabinieri si è inserito tra lo spezzone degli incappucciati e la parte finale e pacifica del corteo,dove c'erano gli striscioni dei cobas. In questi modo è stato disinnescato il trucco consueto dei violenti, quello di rifugiarsi dietro ai settori pacifici dei cortei per poi accusare la polizia di avere colpito indiscriminatamente.

Invece oggi, dopo che il corteo era stato spezzato in due dall'intervento del battaglione e del reparto mobile, i capi degli incappucciati hanno capito rapidamente il senso della mossa.

Da quel momento non potevano più ripararsi e se avessero continuato le violenze avrebbero dovuto affrontare lo scontro in campo aperto con polizia e carabinieri: uno scontro che, per quanto nutrito e agguerrito fosse il settore Black bloc, si annunciava drammaticamente perdente. E la decisione è stata immediata: in via Guido d'Arezzo i violenti hanno abbandonato sul terreno i k-way neri, i cappucci e le maschere antigas che li rendevano irriconoscibili , e si sono mischiati al resto del corteo.

A quel punto la piccola carica di alleggerimento compiuta dai carabinieri e dalla finanza in via Pagano non ha trovato più resistenza.

Bilancio: sette o otto arrestati, una giornata di vandalismi, danni per milioni di euro, ma nessuno potrà gridare alla Diaz.

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