I picchi di volatilità degli ultimi due mesi tra incertezza sulla crescita della Cina, crisi Volkswagen e timori di rallentamento globale, hanno destabilizzato i risparmiatori in apprensione sulla direzione dei propri investimenti. Per questo stanno trovando sempre più spazio nei portafogli quei fondi alternative capaci di ricercare rendimento anche in condizioni meno ottimali di mercato. Su quest'asse si muove Controlfida, asset manager svizzero con 40 anni di storia, che è uno specialista a livello internazionale nelle soluzioni a bassa volatilità per i grandi patrimoni. «Costruiamo strategie per proteggere l'investimento dal potenziale primo ribasso del mercato e allo stesso tempo per beneficiare del primo movimento di rialzo, il tutto con gestioni attive che riescono a mantenere basso il profilo di rischio», spiega Fabio Brambilla, portfolio manager di Controlfida che ha dalla sua parte la statistica di chi, dal 2000 a oggi, ha quasi doppiato la performance del benchmark azionario sui listini sviluppati.
La società ha come prodotto di punta il «global macro» che si basa su strategie direzionali (legate agli andamenti dei mercati) con arbitraggi sulla volatilità e ha poi sviluppato una gamma completa di fondi alternative che permettono di perseguire rendimenti mantenendo sotto controllo il rischio (il fondo Delta-Usa ed Europa, e il fondo Discovery-mercati emergenti, che hanno un obiettivo legato al trend positivo, ma sono capaci anche di attenuare gli eventuali movimenti contrari), così come prodotti a rendimento assoluto (il fondo Delta Defensive che, controllando la volatilità degli indici azionari, punta a rendimenti medi del 6%). Queste soluzioni sono state finora una particolarità a disposizione dei soli investitori istituzionali, ma grazie alla normalizzazione delle stesse (in formato Ucitis) da qualche tempo sono disponibili anche al mondo retail , e in particolare ai clienti di Banca Generali, sia con una delega di gestione, sia a la carte appunto con questi nuovi prodotti, così come a Banca Fideuram e prossimamente a Ubs. «Ci aspettiamo che nel breve la volatilità continuerà a mantenersi su livelli elevati dopo i picchi di agosto e settembre», prosegue il gestore, il quale sottolinea come però, in presenza di bassi tassi di interesse, le azioni restino comunque le scelte preferite.
Nell'a sset allocation lo sguardo va infatti a un'esposizione tra il 40 e il 60% in azioni, magari appunto con strumenti in grado di difendersi e sfruttare la volatilità, e il resto rivolto ad asset a rendimento assoluto o decorrelati, e una parte in monetari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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