Gigi D'Alessio: "Il poliziotto? Era un mio fan"

Il cantante: "Il poliziotto arrestato è un mio fan da tempo, da almeno venti anni e tutte le volte che venivo a cantare in zona, si faceva trovare in servizio e mi scortava con la macchina, mi faceva la staffetta"

Gigi D'Alessio: "Il poliziotto? Era un mio fan"

"Il poliziotto arrestato è un mio fan da tempo, da almeno venti anni e tutte le volte che venivo a cantare in zona, si faceva trovare in servizio e mi scortava con la macchina, mi faceva la staffetta". Così il cantante Gigi D’Alessio sul caso dei tre agenti
arrestati a Napoli, uno dei quali lo avrebbe accompagnato con l’auto di servizio ad un concerto. "Lo faceva sempre -afferma il cantante- anche con mia moglie, Anna Tatangelo la quale, in occasione di un concerto a Marcianise si è fatto trovare per accompagnarla". Dagli inquirenti emerge anche un episodio di un concerto del cantante partenopeo a New York, nel quale lo stesso agente lo avrebbe accompagnato. "Quando ho fatto un concerto a New York, il 14 febbraio 2011 -racconta D’Alessio- è venuto insieme a mio nipote che suona con me. Mio nipote mi disse ’vuole venire, posso portarlo? È sempre meglio averlo un poliziotto accantò. Io dissi di si. Io ho grande rispetto per gli uomini in divisa ma oramai -conclude il cantante- manco più dei poliziotti uno si può fidare. Non mi ricordo chi pagò quel viaggio".



I poliziotti, di 37, 41 e 48 anni, dovranno rispondere di reati contro la pubblica amministrazione, in quanto ritenuti responsabili di corruzione per aver ricevuto denaro e altre utilità
omettendo di perseguire i due gruppi criminali oggetto dell’operazione della Polizia, abbandono del posto di servizio, falso ideologico, truffa, rivelazioni di notizie coperte da segreto d’ufficio.

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