Cronache

Il giudice non crede agli agenti: ​assolto per i sassi sulla polizia

Assolto il no global accusato di aver preso a sassate il vicequestore. I giudici contro gli agenti: "Indagate sugli autori del verbale"

Il giudice non crede agli agenti: ​assolto per i sassi sulla polizia

Il tribunale di Milano non crede ai poliziotti. E assolve un no globa accusato di "resistenza aggravata a pubblico ufficiale" negli scontri "No Expo" del primo maggio 2015 a Milano. Secondo il verbale dei poliziotti, riportato oggi dal Corriere della Sera, Mirko Leone aveva colpito il vicequestore Angelo De Simone alla testa con un grosso sasso. Gli agenti lo avevano, poi, bloccato poco dopo, scatenando una rissa furibonda con gli altri antagonisti che cercavano di sottrarlo alle forze dell’ordine. I giudici però, oltre ad assolverlo "perché il fatto non sussiste", hanno ordinato di trasmettere alla procura gli atti sui poliziotti.

Secondo il pm Piero Basilone, Leone era stato fermato durante gli scontri in piazza Conciliazione. Antonio D’Urso, l'agente che più tardi sarà aggredito e preso a bastonate dai black bloc, lo avrebbe poi affidato a un altro agente. Questo smonterebbe, dunque, la versione fornita dagli agenti. Perché, essendo già in custodia, Leone non avrebbe potuto partecipare agli altri scontri di cui veniva accusato. In realtà nella ricostruzione resta un "buco" di tempo in cui, come spiega il Corriere della Sera, l'antagonista fermato in piazza Conciliazione "avesse riguadagnato la libertà per qualche momento e in questa parentesi avesse di nuovo opposto resistenza a pubblico ufficiale". Questo combacerebbe con i fatti raccolti nel verbale stilato del vicequestore De Simone e degli agenti Alessio Cianatiempo, Riccardo Matta e Antonio Cota.

Per ricostruire i fatti di quel concitato pomeriggio che ha "inaugurato" l'aertura dell'Expo, sono stati convocati gli uomini del capo della Digos, Claudio Ciccimarra. Una poliziotta ha assicurato che le era stato affidato Leone "da un altro collega che a sua volta l’aveva avuto in custodia in piazza Conciliazione". I giudici Giovanna Campanile, Maria Cristina Pagano e Ombretta Malatesta non ci hanno pensato su oltre.

E non solo hanno assolto il manifestante, ma hanno anche trasmesso gli atti alla procura "affinché valuti eventuali reati nel comportamento dei quattro poliziotti".

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