Cronache

Giustizia, via libera dal Cdm alla depenalizzazione dei reati lievi

Il principio alla base delle nuove norme introdotte dal decreto legislativo sulla depenalizzazione dei reati è che nei casi in cui l'offesa sia tenue e non abituale lo Stato possa rimettere alla sede civile la relativa tutela

Giustizia, via libera dal Cdm alla depenalizzazione dei reati lievi

Mentre il governo annuncia di inasprire le pene per i furti in appartamento, in consiglio dei ministri è stato dato l'ok in via definitiva allo schema di decreto legislativo in materia di non "punibilità per particolare tenuità del fatto".
Dunque dopo che il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale sarà sancita la non punibilità per reati fino a 5 anni di reclusione o puniti con pena pecuniaria e scatterà, nei confronti del responsabile del reato, l’archiviazione del procedimento "per tenuità del fatto".

Il principio alla base delle nuove norme, si legge nel comunicato che arriva da Palazzo Chigi, prevede che quando l'offesa sia tenue e segua ad un comportamento non abituale lo Stato possa decidere di non punire e demandare alla sede civile la relativa tutela. La risposta sanzionatoria dovrà quindi tener conto dell'entità dell'offesa, delle circostanze del fatto, della personalità dell'autore e della natura del bene tutelato. Dunque il danno o il pericolo cagionato dovranno essere esigui e l’autore del comportamento non deve essere un delinquente abituale, professionale o per tendenza, né aver commesso altri reati della stessa indole.

"Solo a seguito di un accertamento rigoroso di tali condizioni da parte del giudice", spiega il governo, "lo Stato rinuncerà ad applicare una pena per attuare una tutela risarcitoria e/o restitutoria tipicamente civile". Il provvedimento prevede inoltre che il giudice, nel valutare il fatto, debba tenere conto le istanze della persona offesa e dello stesso indagato o imputato, "le cui contrapposte ragioni devono emergere nella dialettica procedimentale, tanto in fase di contraddittorio sulla eventuale richiesta di archiviazione quanto nella fase dibattimentale".
Nel decreto legislativo vengono infine introdotte le modifiche necessarie ai fini dell’iscrizione in un apposito casellario giudiziario dei provvedimenti in materia di particolare tenuità del fatto. Sempre il governo ha aumentato la pena dei furti in appartamento che verranno puniti con la detenzione da due a otto anni (attualmente la pena è da uno a sei anni). La stessa soluzione, probabilmente, sarà adottata con riferimento alle rapine.

Il quotidiano giuridico politico economico Leggi Oggi ha stilato un elenco dei reati per cui con le novità del governo Renzi non si andrà più in carcere ovvero quei reati per cui oggi è prevista una pena fino a 5 anni di reclusione. La lista è lunga ma bisognerà comunque valutare caso per caso.

Tra questi reati per cui potrebbe arrivare una ‘mini amnistia’ ci sono: abbandono di persone minori o incapaci; abusivo esercizio di una professione; abuso d’ufficio; accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico; adulterazione o contraffazione di cose in danno della pubblica salute; appropriazione indebita; arresto illegale; assistenza agli associati (anche mafiosi); attentato a impianti di pubblica utilità; attentati alla sicurezza dei trasporti; atti osceni; commercio o somministrazione di medicinali guasti; commercio di sostanze alimentari nocive; contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari; corruzione di minorenne; crollo di costruzioni o altri disastri dolosi; corruzione; danneggiamento; detenzione di materiale pornografico; diffamazione; evasione; fabbricazione o detenzione di materie esplodenti; false informazioni al pm; falsità materiale del pubblico ufficiale; favoreggiamento personale; frode informatica; frode nelle pubbliche forniture; gioco d’azzardo; impiego dei minori nell’accattonaggio; incesto; ingiuria; interruzione di pubblico servizio; istigazione a delinquere; lesione personale; millantato credito; minaccia; occultamento di cadavere; omicidio colposo; omissione di soccorso; resistenza a p.u.; rissa; simulazione di reato; sottrazione e trattenimento di minori all’estero; truffa; turbata libertà degli incanti; vilipendio delle tombe; vilipendio di cadavere; violazione di domicilio; violazione di sepolcro; violazione di sigilli; violenza o minaccia a p.u.

; violenza privata; violenza o minaccia per costringere taluno a commettere un reato.

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