Cronache

"Un calcio in testa". Spunta il video dopo lo sparo

Il filmato risale al 20 luglio e mostra il piazzale nelle vicinanze del bar dove è avvenuta la colluttazione tra Adriatici e El Boussettaui

"Un calcio in testa". Spunta video dopo lo sparo a Voghera

“Hai visto che ha fatto per darmi un calcio in testa? L'importante è quello, che hai visto che stava dandomi un calcio in testa”. Le parole sono nitide e si possono ascoltare in un video recuperato in esclusiva dall’agenzia LaPresse. A parlare è l’assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera, in provincia di Pavia, Massimo Adriatici, il quale, in un momento concitato, subito dopo lo sparo, si rivolge a uno dei testimoni presenti per strada. Poco prima l’esponente della Lega aveva esploso un colpo di pistola nei confronti del 39enne marocchino Youns El Boussettaui uccidendolo. Le immagini risalgono a martedì 20 luglio e mostrano il piazzale nelle vicinanze del bar dove è avvenuto l’increscioso episodio.

Dal video si vede l’assessore che va avanti e indietro con il cellulare in mano per poi fermarsi a parlare con i carabinieri, prima di chiedere il sostegno del testimone. Quest’ultimo è stato interrogato dai militari dell’Arma e avrebbe confermato che Adriatici aveva ancora tra le mani la pistola con la quale aveva fatto fuoco. Adesso la procura di Pavia dovrà stabilire se il filmato sia attendibile. I legali di El Boussettaui, intanto, dopo aver visto il video sollevano dubbi sulla conduzione delle indagini subito dopo l’omicidio. La sensazione è che le immagini riprese nel piazzale di Voghera faranno ancora molto discutere.

In un primo momento Adriatici aveva raccontato agli inquirenti la sua versione dei fatti. L’assessore era intento a passeggiare quando si è accorto che il marocchino stava infastidendo alcuni clienti del bar. A quel punto si è avvicinato all’uomo e gli ha intimato di andare via, mentre con il telefonino ha chiamato la polizia. El Boussettaui, allora, avrebbe spinto l’esponente della Lega, il quale, cadendo, con la pistola già in pugno, avrebbe fatto partire il colpo involontariamente. Il 39enne ferito è stato trasportato al pronto soccorso dall’ambulanza del 118, ma è deceduto dopo poche ore da quando è giunto in ospedale.

Gli avvocati dell’assessore, comunque, hanno presentato ricorso al tribunale del riesame per la revoca degli arresti domiciliari del loro assistito, accusato per il momento di eccesso colposo di legittima difesa. La conferma dell’arresto è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari di Voghera che, su richiesta dei legali, ha trasferito l'imputato in una località segreta “per il serio e fondato pericolo per la propria incolumità”.

Il clima di tensione che si è venuto a creare dopo l’accaduto ha convinto i giudici a spostare Adriatici in un luogo sicuro.

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