Cronache

"Ho visto Denise", quella bugia choc della mamma di Loris

Veronica Panarello, riconosciuta colpevole per l'omicidio del figlio Lorys Stival, affermò di aver visto Denise Pipitone: non fu trovato riscontro

"Ho visto Denise", quella bugia choc della mamma di Loris

Veronica Panarello nel 2004 testimoniò di aver visto Denise Pipitone pochi giorni dopo la sua scomparsa.

A “Quarto grado” è stata portata alla luce la testimonianza della donna condannata a 30 anni di reclusione per il delitto di Santa Croce Camerina: Veronica fu riconosciuta colpevole di aver ucciso il figlio Lorys Stival il 29 novembre 2014. I giudici le riconobbero un ruolo di manipolatrice, fu giudicata capace di intendere e di volere, e oggi ci si chiede se quel racconto su Denise fosse la verità o solo la prima di una serie di finzioni messe in atto anni dopo nei confronti degli inquirenti.

La telefonata senza riscontro

È il 15 settembre 2004: esattamente due settimane prima la piccola Denise è stata rapita a Mazara del Vallo. Veronica Panarello ha 16 anni, vive a Santa Croce Camerina con la madre e i fratelli ma si annoverano un tentativo di suicidio e un ricovero nella sua storia di quegli anni. Lorys sarebbe nato due anni dopo. Quel giorno, Panarello decide di fare una telefonata a Piera Maggio, mamma di Denise, per raccontarle quello che avrebbe visto.

Veronica Panarello ha così raccontato che due giorni prima, nei pressi della casa di sua zia, avrebbe visto una Fiat Punto bordeaux con a bordo due uomini, uno dei quali stava reggendo una bambina alle prese con conati di vomito. La telefonata di Panarello fu registrata, perché in quei giorni il numero di mamma Piera era intercettato.

Mi sono avvicinata alla bambina e le ho posato una mano sulla fronte da fornirle un minimo di assistenza”, ha spiegato, come risulta dai verbali della polizia. Panarello afferma di essersi resa conto che quella bimba era Denise perché l’aveva vista in tv. “Guardando il telegiornale ‘Studio aperto’ su Italia Uno - ha continuato - ho potuto osservare la foto della piccola Denise, la bambina scomparsa recentemente, di cui, fino a quel momento, avevo soltanto sentito parlare vagamente: immediatamente ho associato le due bambine poiché la somiglianza mi è parsa subito incredibile”.

Ascoltata dagli inquirenti, che però non hanno trovato riscontro nel racconto di Panarello, ha anche accennato a un dettaglio ormai celebre del volto di Denise.

Durante la conversazione telefonica - ha rincarato - ho sottolineato alla signora di aver notato, sotto l’occhio sinistro della bambina, un graffio, ed ella mia risposto che, in realtà, non si trattava di un graffio, ma, come appreso successivamente da un poliziotto, di una cicatrice”.

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