"Muoiono positive", "Calcolo giusto". Scontro duro sulle vittime Covid

Qualcosa non torna sul conteggio dei morti Covid, ormai sono in molti a porsi delle domande. Bassetti non si riconosce nei dati forniti, Crisanti invece ribadisce: "Il calcolo è assolutamente giusto"

"Muoiono positive", "Calcolo giusto". Scontro duro sulle vittime Covid

Il calcolo delle vittime provocate dal Sars-Cov-2 fa esplodere lo scontro fra i cosiddetti esperti a lungo consultati in questi due anni di emergenza sanitaria: se da un lato il medico Matteo Bassetti arriva ora ad affermare di non riconoscersi nei numeri che quotidianamente vengono annunciati nel bollettino, dall'altro il microbiologo Andrea Crisanti ribadisce che il calcolo è invece assolutamente giusto. Ad unirsi al dibattito anche la dottoressa Maria Rita Gismondo, che non esclude la possibilità di una errata certificazione dei decessi Covid.

La posizione di Bassetti

Di recente il direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova ha abbassato i toni. In merito al numero dei dichiarati decessi Covid, un dato ancora parecchio elevato nel nostro Paese, Matteo Bassetti ha affermato di non riconoscersi nei numeri che vengono comunicati. Tutti questi decessi (433 nella giornata di ieri) sono davvero collegati al Sars-Cov-2? Il medico ha spiegato di non aver avuto morti Covid nelle ultime tre settimane, ragione per cui non può riconoscersi nei dati forniti dalla Liguria. "Sono sicuro che molta meno gente oggi muore di Covid e sempre più persone muoiono positive a un tampone, ma di tutt'altro", ha commentato. "Stiamo tamponando 1 milione di persone: se uno fa un incidente stradale ed è positivo finisce nel contenitore Covid e se per caso muore, purtroppo può avvenire, entra nel bollettino", ha aggiunto, rincarando la dose.

Per Crisanti e Pregliasco il calcolo è giusto

Di diverso avviso, invece, il microbiologo Andrea Crisanti, che ha ribadito come il calcolo dei morti Covid in Italia sia "assolutamente giusto". Secondo il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova, intervistato da AdnKronos Salute, si tratta di una "semplice questione di logica matematica". Sbaglierebbe, dunque, chi prova ora a conteggiare i decessi in maniera differente.

Il ragionamento di Crisanti, che ha riportato degli esempi, è il seguente: la probabilità che un anziano di 80-85 anni affetto da più patologie muoia indipendentemente dal Covid in un giorno è di uno a mille. Per la stessa fascia di età, la probabilità che un soggetto sia affetta da Sars-Cov-2 è di quattro su mille. Il risultato è che "la probabilità che una persona muoia di qualsiasi altra patologia e sia infettata da Covid, e che il Covid non c'entri nulla, è bassissima pari a 4 su 1 milione". Secondo Crisanti, dunque,"il contributo per cause proprie in coincidenza con Covid è irrisorio".

Dello stesso parere anche il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco, secondo il quale il calcolo del numero dei morti quotidiano per Covid-19 in Italia non ha bisogno di alcuna revisione, anzi, deve restare così com'è "perché è importante ai fini statistici avere uno 'storico' standardizzato". Secondo Pregliasco, se viene modificato il metodo di classificazione "si dovrebbe ampliare la descrizione della casistica, aggiungendo delle informazioni supplementari che distinguano e fotografino meglio il singolo decesso e l'impatto della malattia".

Il parere della Gismondo

Il numero di morti legati al Covid in Italia, ben più alto rispetto al resto dei Paesi europei, continua a far discutere. Secondo gli esperti, adesso, qualcosa non torna. A riflettere sulla questione è anche la virologa del Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, che invita a condurre un'indagine sulla situazione attuale.

"Potrebbero esserci ancora decessi dovuti alla variante Delta", ha affermato la dottoressa, come riportato da Repubblica, "ma potrebbe esserci anche un'errata codificazione dei decessi Covid come in molti stanno ormai evidenziando".

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