"Abbiamo ribadito che secondo noi la sentenza della Corte d’Assise di Bergamo è carente di motivazioni". Lo ha detto l’avvocato Claudio Salvagni al termine dell’udienza, durata mezz’ora, davanti al tribunale del Riesame di Brescia, per discutere il ricorso del suo assistito Massimo Bossetti contro la decisione dei giudici della Corte d’assise di Bergamo che hanno negato gli arresti domiciliari al muratore imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio. "La normativa propone un cambio epocale per applicare misure coercitive e lo abbiamo sottolineato", ha spiegato Salvagni, che ha poi aggiunto: "Bossetti non ha parlato in aula ma confida nell’ accoglimento della richiesta. Processualmente stiamo assistendo ad un quadro accusatorio che si sta sgretolando sempre più".
La difesa di Massimo Bossetti ha chiesto ai giudici della corte d’assise di Bergamo che sia disposta una perizia riguardo le fibre trovate sugli indumenti di Yara Gambirasio, che i Ris ritengono "compatibili" con quelle repertate sui sedili del furgone Fiat Daily del muratore di Mapello. Gli avvocati Claudio Salvagni e Claudio Camporini hanno più volte evidenziato delle presunte lacune e contraddittorietà nell’elaborato dei consulenti della procura. I giudici decideranno se disporre la perizia dopo aver sentito il consulente merceologico della difesa.
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