Non tutti i no vax uguali. Ci sono quelli riconoscenti, che hanno rischiato la vita e sono grati ai medici che li hanno salvati rimangiandosi tutti i dubbi sui vaccini, e quelli che non cambiano idea nemmeno dopo essere stati in terapia intensiva, anzi. Si arrabbiano pure con chi presta loro quotidianamente (e per tante ore) le cure di cui hanno bisogno.
Cosa succede a Genova
Nell'ospedale San Martino di Genova, per intenderci quello dove lavora Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive, quotidianamente minacciato dalla frangia più estremista degli anti-vaccino, nelle ultime settimane è cresciuto a dismisura il numero dei ricoverati con problemi respiratori causati dal Covid-19. Tra i pazienti, quasi tutti senza vaccinazione, c'è un confronto tra generazioni quando si ritrovano vicini di letto il 30enne con l'uomo di 87 anni, entrambi impauriti dal vaccino con il giovane che a luglio si era sottoposto soltanto alla prima dose senza voler fare la seconda accettando, però, la terapia ospedaliera. Sorte simile per una donna di 61 anni, no vax, proveniente da una famiglia dove tutti avevano deciso di rifiutare il vaccino anti-Covid e adesso, tutti, hanno cambiato idea. Nessuno escluso.
"Vaccinatemi subito, sono pentito"
Tra i 14 ricoverati al San Martino in "media intensità" (cioé con mascherine e caschi per l'ossigeno-terapia), 10 sono no vax con tanti anziani soli che, finalmente, hanno ascoltato i consigli di medici e infermieri per vaccinarsi. Emblematico il caso di un 70enne che, dopo il ricovero in ospedale e le gravi condizioni di salute (15 giorni di polmonite intensa), appena arrivato al pronto soccorso ha esclamato ai medici lì presenti: "Vaccinatemi subito, mi sono pentito di quello che ho fatto finora". "Prima dobbiamo pensare a salvarti la vita - gli ha risposto uno dei medici - poi penseremo al vaccino". Come si legge su Repubblica, è tornato a casa sano e salvo e con la prima dose di Moderna.
I no vax arrabbiati
Accanto a questi esempi di normalità, ce ne sono altri per cui servirebbe l'aiuto di uno psicologo per comprendere cosa passa nella testa dei no vax che, nonostante si trovino in ospedale con i medici accanto a loro per curarli, gli si accaniscono contro con un livore che si commenta da solo. È quanto sta succedendo all'ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri dove, nonostante il casco per l'ossigeno e la terapia intensiva, un paziente minaccia l'infermiera che gli si avvicina con un siringa in mano. "Non mi darà mica il vaccino? Non ci provi neanche", sentenzia il malato, negando l'evidenza di quanto gli stia capitando e rimendo un ultras anti-vaccinazione fino alla fine ma senza motivo, perché quello a rischiare la vita è lui, mica un altro.
"È un complotto"
"Sono tutti pazienti non vaccinati — spiega al Corriere della Sera il primario, il dottor Vittorio Pavoni — È ormai una costante da molto tempo: degli ultimi 170 pazienti in questa rianimazione, il 90% non era vaccinato". Nel nosocomio fiorentino la fascia d'età dei ricoveri va tra 50 e 60 anni, tutti non vaccinati e tutti con la paura del vaccino. Tra di loro c'è un altro no vax convinto, che ha fatto la guerra a medici e infermieri fino all'istante prima di accettare di essere messo in coma e intubato. Nonostante la terapia intensiva e la mancanza di respirazione, dal suo letto d'ospedale ha gridato al "complotto", dicendo che i vaccini fossero pericolosi e le cure inefficaci. Deliri. Fino a quando, però, non ha visto la morte con i proprio occhi, cambiando radicalmente idea. "Fate tutto il possibile", avrebbe affermato umilmente.
La domanda senza risposta, da un anno a questa parte, da fare ad ogni singolo no vax sarebbe: ma perché tutto questo accanimento contro i vaccini? Cosa vi hanno fatto? Domande che resteranno, probabilmente, per sempre senza una risposta valida e logica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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