Cronache

I Pearl Jam a Roma cantano contro il governo: "Aprite i porti!"

La band statunitense ha interpetato una cover di Imagine di John Lennon e sullo sfondo è apparsa una ciambella di salvataggio con la scritta "Aprite i porti"

I Pearl Jam a Roma cantano contro il governo: "Aprite i porti!"

Non solo musica, ma anche politica. Il concerto dei Pearl Jam allo stadio Olimpico di Roma è stato non soltanto uno spettacolo per i tantissimi fan accorsi nella capitale, ma anche un mezzo per lanciare un messaggio politico. Chiaramente contro il ministro Matteo Salvini e contro le decisioni del governo italiano di fermare le navi delle ong chiudendo i porti.

Così, durante il concerto, il gruppo americano ha fatto apparire sui maxi-schermi il disegno di una ciambella di salvataggio e quegli hashtag divenuti veri e propri slogan: #apriteiporti e #saveisnotacrime. Non è un'immagine casuale. Come spiega Repubblica, si tratta di "un volantino virtuale che in molti, negli ultimi giorni, hanno girato via mail alla Guardia Costiera con allegato un testo riguardante il salvataggio dei migranti in difficoltà in mare".

"Siamo via da casa e quando torneremo il nostro Paese sarà cambiato. Pace". Queste le parole di Eddie Vedder, leader della band, prima di dare il via all'esecuzione della cover di Imagine di John Lennon, canzone simbolo del movimento pacifista mondiale.

"Imagine there's no countries", "Immagina che non ci siano nazioni", cantava Lennon in quella canzone. E i Pearl Jam l'hanno subito sfruttata per lanciare il loro messaggio in favore del'arrivo dei migranti in Italia. Ma anche per colpire il presidente Usa Donald Trump dopo la questione muro con il Messico, la separazione delle famiglie degli immigrati irregolari e in concomitanza con la conferma del tavel ban per i Paesi considerati nemici o pericolosi da parte dell'amministrazione americana.

Del resto non è la prima volta che un concerto di musica si trasforma in un palcoscenico per lanciare messaggi politici. Ed è anche giusto che sian così, per certi versi. Ma questo senso di continua morale nei confronti delle persone rischia di essere un boomerang, come già dimostrato dalle elezioni in tutto il mondo. Le persone non ascoltano più quello che dice il mondo del cinema, della televisione o della musica. Il mondo sta cambiando.

Ma i Pearl Jam, evidentemente, sono ancora convinti che sia giusto predicare dai palcoscenici di concerti cui si assiste pagando centinaia di euro.

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