Cronache

I profughi e il filo spinato: il presepe di denuncia di Pisa

Gesù bambino che nasce tra due profughi, circondato dal filo spinato: il presepe altenativo di una chiesa in provincia di Pisa

I profughi e il filo spinato: il presepe di denuncia di Pisa

Anche quest'anno c'è chi ha deciso di utilizzare il presepe come strumento di propaganda invece che come strumento di rappresentazione di uno dei momenti più importanti della religione cattolica e cristiana. L'ultima iniziativa è quella di don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco in provincia di Pisa. Durante la messa per l'esposizione del Santissimo, il religioso, oltre al presepe tradizionale, ha svelato anche un presepe "denuncia", dove Maria e Giuseppe hanno il volto dei profughi. Intorno a loro sono state inserite le foto del filo spinato al confine tra Polonia e Bielorussia.

Il parroco l'ha definito come un presepe di denuncia contro "l'ipocrisia sulle radici cristiane della Ue". La Madonna e San Giuseppe hanno le facce di due profughi e, al centro tra loro all'interno della capanna, c'è Gesù bambino. Il trave della capanna è sovrastato dalla scritta "Le radici cristiane dell'Europa". Al posto dei classici personaggi del presepe, quelli che appartengono alla secolare tradizione italiana, il parroco ha deciso di mettere tutt'attorno alla capanna le fotografie dei migranti bloccati sui confini europei. In più, per l'illuminazione della capanna è stato scelto il colore verde, quello che si utilizza in Polona per indicare i luoghi dell'accoglienza per i migranti.

"In questo modo denunciamo l'ipocrisia di chi vuole difendere le radici cristiane dell'Ue senza applicare i veri messaggi del Vangelo. È per questo che abbiamo messo nel presepe le foto dei bambini circondati dai fili spinati al confine tra Bielorussia e Polonia o quelle dei migranti a Lesbo, per far capire che Gesù bambino nasce oggi tra due disperati volti di uomo e di donna che cercano di portare se stessi e i loro figli in salvo", ha spiegato il sacedote. Un concetto buonista già noto, espresso pochi giorni fa dal cardinale Francesco Montenegro.

Il parroco ha aggiunto: "La difesa dei valori cristiani non passa dalla difesa formale delle tradizioni, ma dal cuore di ciò che il Vangelo dice: perché se mi devo battere per difendere il permesso di fare i presepi e sto zitto quando i bambini di oggi li mettono nel filo spinato a me non interessa. Non voglio difendere un bambolotto ma Gesù che nasce oggi per combattere queste diseguaglianze". Don Zappolini ha dichiarato che "il 51% dei profughi è cristiani, anche se di confessioni diverse, quindi sono fratelli nella fede. Poi il delinquente c'è dappertutto, non fa differenza il colore della pelle ma i comportamenti individuali. Ecco perché abbiamo messo nel presepe la lanterna verde simbolo delle famiglie polacche, che la espongono all'esterno delle loro case per dimostrare accoglienza e offrire un rifugio a chi riesce a oltrepassare quel filo spinato".

E sul finire, il parroco ha attaccato Matteo Salvini: "È inutile sventolare rosari in pubblico.

Matteo 25, quello del Vangelo, dice chiaramente di portare l'accoglienza nel mondo, non di andare solo a sventolare rosari e crocifissi".

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