Cronache

L'affondo di Nuzzi: "Chi è il giudice famoso che non paga al ristorante?"

È un noto giudice di Milano ma di lui non si sa il nome: fa(ceva) cene luculliane nei più bei ristoranti di Milano senza pagare il conto. Ora i ristoratori temono il suo ritorno

L'affondo di Nuzzi: "Chi è il giudice famoso che non paga al ristorante?"

Gianluigi Nuzzi ha imparato a farsi conoscere dal grande pubblico per la sua conduzione pungente incisiva. Nuzzi è uno dei volti di punta dell'informazione di Rete4 ma è anche un noto giornalista d'inchiesta, che ha firmato tantissimi libri di denuncia di grande successo. Da qualche giorno sul suo profilo Facebook ha iniziato un nuovo filone di denuncia, mettendo nel mirino un noto magistrato che opera a Milano. Non ne fa il nome, ma Nuzzi ne racconta l'abitudine allo scrocco in alcuni dei più noti ristoranti di Milano.

Il giudice "scroccone"

"È l'incubo dei ristoratori. Quando lo vedono arrivare alzano rassegnati gli occhi al cielo. Piatti di tonno crudo, primi incantati da tartufo bianco, grandi vini rossi per allietare il palato e le serate con amici: oltre ad essere un esperto di legge, il giudice è di certo un raffinato degustatore di prelibatezze. Certo, i conti alla fine sono super salati ma non è un problema: basta non pagarli", scriveva ieri il giornalista.

"Sembra incredibile ma è la storia di uno dei giudici più conosciuti in città, presidente di collegio in processi penali importanti, che lascia conti in sospeso per migliaia e migliaia di euro. Nemmeno si possono immaginare incredulità rabbia e imbarazzo di alcuni ristoratori di Milano, che ora sono ben contenti di riaprire ma che temono che il magistrato ancora si materializzi", prosegue Nuzzi. Il suo nome? Non è dato saperlo ma, come spiega il conduttore di Quarto Grado "il suo nome è legato a processi fondamentali negli annali giudiziari e per il nostro Paese".

Pare che il giudice sia solito frequentare i locali più alla moda: "Tra questi alcuni noti come la Risacca Blu di viale Tunisia, l’Horse Caffè di viale Montenero e poi un prestigioso ristorante in zona piazza Cinque Giornate, un importante bar per aperitivi in san Babila e il 'Da Gennaro' di via Orti". Per chi conosce Milano si tratta di locali d'elite della metropoli, tutti in centro e mediamente cari. Infatti, come racconta Nuzzi, "I 'sospesi' sarebbero da poche centinaia di euro per il ristorante più alla mano a un migliaio, per quelli più di livello".

Tartufo e vino d'annata

Il giornalista ha raccolto le testimonianze dei ristoratori, che raccontano di ordini da mille e una notte: "Gli ho scritto chiedendogli di saldare il conto. Li leggeva ma senza rispondere. Se spendeva molto? Ordinava certi rossi che io bevo solo a Natale". E poi ancora piatti spolverati di tartufo, "anche sul brodo", e cene con i colleghi che non dovevano pagare perché poi ci avrebbe pensato lui. "Solo che il conto è ancora da pagare", si sfoga un altro ristoratore.

Non certo un ritratto lusinghiero per il magistrato, soprattutto in questo momento di fortissima crisi per la ristorazione con gli imprenditori in ginocchio e per i quali anche poche centinaia di euro di un conto sospeso potrebbero aiutare. Il nome del giudice, però, non viene fatto. "Tra i nomi più gettonati quello di un giudice di lungo corso, che non brilla certo in rapidità quando deve estendere le motivazioni delle sentenze che pronuncia", scrive Gianluigi Nuzzi su Facebook.

Pare che il suo modus operandi sia sempre lo stesso: "Prima il magistrato non paga alcuni conti, poi sollecitato li salda, conquistando nuovamente la fiducia dell’esercente, quindi lascia ancora dei debiti superiori ai primi per sparire".

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