Cronache

Le Iene indagano sull'infertilità maschile: si riaccende il dibattito sul calo demografico

I giovani italiani perdono fertilità? Questo appare dagli studi e dall'indagine condotta da Le Iene, che hanno riacceso il dibattito sul calo demografico

Le Iene indagano sull'infertilità maschile: si riaccende il dibattito sul calo demografico

Con il suo servizio sull'infertilità maschile realizzato per Le Iene, Aurora Ramazzotti ha scoperchiato il vaso di Pandora che riguarda l'infertilità maschile in Italia. Troppi giovani sottovalutano questo problema, tanto che nella percezione comune se in una coppia ci sono difficoltà a procreare si pensa che sia a causa dell'infertilità femminile. Aurora Ramazzotti ha voluto sottoporre al test dello spermiogramma 11 giovani infuencer di sesso maschile, ragazzi conosciuti per le loro "imprese" televisive o sui social. Tra loro, uno ha scoperto davanti alle telecamere de Le Iene di non avere spermatozoi. Ne è nato un dibattito acceso sul problema, che ha il merito di aver puntato i fari su un argomento di cui si parla ancora troppo poco.

Era probabile che nella loro indagine Le Iene trovassero un ragazzo non fertile su un campione così ristretto? Statisticamente sì. Stando ai dati in possesso dell'Humanitas, l'infertilità maschile colpisce il 7% degli uomini con un'età sempre più bassa. Dall'indagine condotta da Le Iene su 11 giovani è emerso che il 9% di chi si è sottoposto al test soffre di infertilità. In realtà, sul campione del programma di Italia 1 è risultato che uno dei ragazzi non abbia spermatozoi ma anche i dati di altri intervistati non sono risultati particolarmente positivi. Normalmente, i giovani della loro età dovrebbero avere tra 15 milioni di speramatozoi per ml e i 39 milioni per ml nell’eiaculato. Sette di loro sono risultati perfettamente in media, per due di loro ci sono valori di motilità inferiori alla media e altri due hanno gli spermatozoi più piccoli rispetto alla media.

Al di là del dibattito sull'opportunità o meno di mostrare i risultati sotto gli occhi della telecamera, specialmente per quanto riguarda il giovane che ha ricevuto la notizia peggiore, il dibattito è molto forte. Era il caso di spettacolarizzare una questione sanitaria, senza particolari cure per la privacy? Probabilmente sì. Considerando che gli influencer hanno firmato le liberatorie per trasmettere il servizio, il dibattito non dovrebbe nemmeno accendersi. La sensibilizzazione dei giovani davanti al tema dell'infertilità è fondamentale per la consapevolezza. Tra i 18 e i 20 anni c'è stata una riduzione del 25% negli spermatozoi e su un campione di 1000 ragazzi, 33,4% sono già ipofertili e l’11,7% lo sono gravemente, con maggiore incidenza su chi abita in città. Questo è quanto emerge da un'indagine condotta recentemente dall'Iss. Tra i fattori maggiormente incidenti ci sono quelli ambientali, considerando come tali l'esposizione a pesticidi e sostanze inquinanti, ma anche l'elevata sedentarietà.

Da questo è nato anche il dibattito sulla crescita demografica del Paese, a rischio se i valori di fertilità maschile dei giovani italiani dovessero continuare a scendere. In 40 anni, i giovani hanno perso il 40% della fertilità rispetto ai loro coetanei del 1980 e su questi dati c'è chi avvalora la necessità di accogliere gli immigrati per sopperire alle carenze degli italiani, anche se si tratta di un assioma smentito da tempo ormai.

Il servizio de Le Iene ha distrutto una delle più radicate convizioni popolari sulla vita di coppia e se a qualcuno questo ha causato un disagio interiore tale da considerare il lavoro di Aurora Ramazzotti inutile e allarmista, dall'altro si tratta di un servizio di pubblica utilità.

La speranza è che venga posta maggiore attenzione sul problema dell'infertilità maschile e non solo su quella femminile.

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