L'emergenza immigrazione arriva finalmente anche al Palazzo di vetro dell'Onu, dove il commissario Ue Federica Mogherini sta illustrando il piano dell'Europa per arginare il problema e che dovrebbe portare nelle prossime settimane a una risoluzione che potrebbe portare alla possibilità di usare la forza come estrema ratio (come previsto dal capitolo 7 della Carta).
L'Unione europea ha intanto messo a punto una bozza di agenda che sarà discussa e approvata mercoledì prossimo. Il piano prevede la "redistribuzione" fra gli Stati membri degli immigrati "in evidente bisogno di protezione internazionale" per "assicurare una partecipazione equa ed equilibrata di tutti gli Stati a questo sforzo comune". Spetterà poi ai Paesi che accoglieranno i profughi esaminare la "richiesta di asilo in accordo con le regole e le garanzie stabilite". La redistribuzione sarà basata su criteri "come il Pil, la popolazione del Paese, il tasso di disoccupazione e le cifre sui richiedenti asilo nel passato". Inoltre la Commissione Ue metterà a disposizione 60 milioni di fondi per sostenere i Paesi più in prima linea, per "sostenere il sistema di accoglienza e sanitario dei Paesi sotto una pressione particolare".
Si tratta, si legge nella bozza, solo di un passo verso una soluzione duratura: "L’Ue ha bisogno di un sistema permanente di condivisione delle responsabilità fra gli Stati membri per gli elevati numeri di rifugiati e richiedenti asilo", continua il piano, "Per questo entro la fine dell’anno la Commissione predisporrà norme per un sistema di redistribuzione obbligatorio e automatico.
Intanto Federica Mogherini ha spiegato che la situazione nel Mediterraneo "è senza precedenti ed eccezionale" che ha bisogno di una "risposta eccezionale, immediata e coordinata". "Non solo è un’emergenza umanitaria, ma anche una crisi di sicurezza", ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza europea, "E noi siamo qui
per agire e per agire subito, per noi è un dovere morale. Aiutateci a smettere di piangere e vergognarci. Aiutateci a salvare vite umane ed a smantellare le organizzazioni criminali. Profughi e migranti non saranno rimandati indietro. La priorità è di salvare vite umane e di impedire altre morti. Dobbiamo mettere fuori uso i barconi".
"Da Mare Nostrum a Triton l’Italia continua a salvare vite nel Mediterraneo", ha sottolineato il rappresentante speciale del Segretario Generale per le migrazioni Peter Sutherland, avvertendo anche che, se non vengono prese misure urgenti, entro l’autunno ventimila persone potrebbero perdere la vita in mare.
Si mette però di traverso la Libia: "Non
permetteremo un’operazione militare nel Paese. Consentiremo solo un’azione coordinata tra l’Ue ed ilgoverno legittimo di Tobruk, che sia un’azione azione umanitaria", ha detto l’ambasciatore libico all’Onu, Ibrahim Dabbashi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.