Impariamo da Ranieri come comandare

Claudio Ranieri è stato celebrato quando vinceva. Noi vogliamo celebrarlo ora che ha perso. 2-1 al 95' della partita che in Inghilterra era l'equivalente di Juventus-Napoli

Impariamo da Ranieri come comandare

Claudio Ranieri è stato celebrato quando vinceva. Noi vogliamo celebrarlo ora che ha perso. 2-1 al 95' della partita che in Inghilterra era l'equivalente di Juventus-Napoli. Seconda contro prima. Arsenal-Leicester. L'allenatore, lo sapete, è l'italiano Claudio Ranieri che non recrimina, non polemizza, non si arrabbia, non si indigna. Arriva sereno in conferenza stampa e dice: «Non posso che sottolineare la grande prova della mia squadra e li voglio premiare con una settimana senza allenamenti. Andranno in vacanza a Dubai o altrove e potranno rilassarsi».Milionari viziati a cui si regala una settimana di altri vizi e di relax dopo aver perso, dirà qualcuno indignandosi della mancata indignazione del mister. Invece Ranieri andrebbe assunto nelle multinazionali come capo dei capi del personale. Perché uno così sa come gestire le persone, sa capirle, sa tirare fuori da loro il meglio.

La dimostrazione che si può essere autorevoli ma non autoritari, ovvero ciò che un allenatore deve essere perché una squadra lo segua, anche nel fuoco. Nessuno sa dove potrà arrivare il Leicester, neanche lo stesso Ranieri. Sa, però, che l'unico modo per arrivarci, ovunque sia, è comandare senza fare il comandante.

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