Quindi, oggi...

Ingerenza Usa nelle elezioni, il "mutuo zac" di Di Maio e il gas: quindi, oggi...

Ingerenza Usa nelle elezioni, il "mutuo zac" di Di Maio e il gas: quindi, oggi...

- scrive il Corriere che il dossier spiattellato dagli Usa a pochi giorni dal voto sui presunti fondi russi che avrebbero finanziato partiti in giro per il mondo sarebbe un “warning per chi vincerà le elezioni italiane rispetto all’atteggiamento da tenere nei confronti di Washington”. Un avvertimento? A casa mia si chiama ricatto

- Enrico Letta, dopo tutti i pipponi del Pd sulle quote rosa, dice alla Meloni: “Non basta essere donna per fare politiche per le donne”. Benvenuto tra noi

- non per fare l’antiamericano, ruolo che non mi compete affatto, ma qualcuno sa dirci quanti fondi Usa arrivano a partiti, movimenti e politici in giro per il mondo?

- adesso sono tutti lì a fare in modo di non apparire come quelli che hanno infilato nel dl Aiuti la norma che toglieva il tetto agli stipendi dei manager pubblici. Però, signori miei, quella legge è una cretinata. I manager vanno pagati e per avere i migliori devi competere col privato (che normalmente li ricopre di soldi). Semmai, il problema, è che di enti pubblici o parastatali ne abbiamo troppi e che in quei rivoli si infilano vassalli e valvassori dei politici, spesso senza grandi capacità manageriali. Magari sarebbe meglio assumere i manager giusti, pagandoli bene, e cacciarli quando fanno disastri. Proprio come un’azienda privata

- Repubblica indaga sulla questione dei presunti finanziamenti russi ai partiti europei e scopre due cose: a) che nel dossier l’Italia sarebbe citata in qualche modo non si sa come; b) che “non c’è traccia di leader nostrani finanziati dal Cremlino”. Indovinate su cosa fanno il titolo? Sulla presenza del Belpaese nel dossier, anche se non significa nulla (potrebbe pure essere nelle note). La notizia, quella vera, è che nessuno avrebbe incassato niente. Ma Rep fa finta di non accorgersene

- qualcuno dovrà aver il coraggio di dire che quella degli Usa è un'ingerenza de facto nelle elezioni italiane? Mi spiego. Se hai informazioni (certe, vere e verificate) di infiltrazioni russe nei partiti italiani allora non ti limiti a dare una notizia così vaga, ma lo spieghi chiaramente. Non puoi gettare il sasso nello stagno elettorale, creare uno scompiglio incredibile, e poi nascondere la mano. Peggio ancora sarebbe se l’Amministrazione Usa decidesse di rivelare tutto dopo le elezioni in modo da dare una spallata al nuovo governo (o impedirne la formazione)

- la terza maglia della Roma è oggettivamente orribile e non c’entra un fico secco con la storia della squadra. Però Mourinho è un genio: “Non mi piace molto ma compratela, ci servono i soldi”. Inimitabile

- non capirò mai per quale motivo l’idea meloniana di aumentare le politiche che evitino l’aborto dovrebbero essere considerate “retrograde”. Possono non piacervi, ma fatevene una ragione: sono comunque legittime

- a Mestre cartelloni di Fratelli d’Italia imbrattati con la stella a cinque punte delle Br. Nessuno dice nulla?

- ma a Di Maio l’informazione che ci sarebbe un altro dossier Usa pronto lo hanno detto i pizzaioli che lo facevano volare tipo Dirty Dancing?

- ha ragione Pozzecco: per avvicinare i bambini alla pallacanestro c’è bisogno che la Nazionale emozioni. Ma magari sarebbe carino anche se la Rai investisse un po’ di quattrini per far vedere queste partite in chiaro e non solo a pagamento su Sky. Quello che oggi abbiamo visto è che l’Italvolley l’ha potuta seguire chiunque. L’Italbasket solo appassionati spendaccioni. È triste, ma drammaticamente vero

- ucci ucci, sento odore di fregatura. Dice Valdis Dombrovskis, ovvero il commissario Ue per il Commercio: “Oggi non è possibile fornire un sostegno su vasta scala come quello fatto in risposta al Covid”. Tradotto: preparatevi che saranno lacrime e sangue

- se c’è un errore che attribuisco alla destra, quello è aver permesso che venisse concesso il voto agli italiani all’Estero. Mi scusi Mirko Tremaglia, ma è così

- questa me la ero persa. Di Maio propone che lo Stato si faccia carico dell’anticipo per l’acquisto della prima casa dei giovani (asticella: under 40, così ci rientra pure lui) e lo chiama “Mutuo Zac”, manco fosse un’agenzia di assicurazione. Siamo seri? Purtroppo sì

- sia sempre lode al garantismo. Ma oggi hanno pizzicato i ladri acrobati che avrebbero svaligiato le case dei calciatori a Milano. Guarda caso, sono rom croati. Anvedi come ci pigliano a volte i pregiudizi

- gira un video di un signore, penso elettore di centrodestra, che interrompe un comizio di Enrico Letta e gli dice di andare in Africa. Salvini, non so per quale motivo, ha deciso di condividerlo. Ed è un errore. Vi spiego perché: non puoi lamentarti dei centri sociali che vengono a rompere le balle ai tuoi comizi se poi “diffondi” quel cretino che va a disturbare Letta. In politica un minimo di coerenza ci vuole, ma anche nella comunicazione non farebbe mica male

- diecimila punti alle Cronache di Caserta per il titolo su Luigi Di Maio. “Di Maio, il ministro pubblicista che pretende interviste marchetta”. Praticamente, stando al racconto del direttore del quotidiano campano, il ministro degli Esteri avrebbe prima chiesto un’intervista e poi avrebbe anche posto le condizioni per le domande. In tutta risposta, il quotidiano non ha pubblicato nulla e lo ha spernacchiato in prima pagina. Spettacolo

- pare che lo Stadio San Siro verrà demolito per fare spazio al nuovo. Dico solo due cose: 1) i club hanno bisogno di stadi di proprietà e possibilmente nuovi, con posti dove fare fatturato; 2) se volevi tenere in piedi il Meazza, un modo c’era: trovare un altro posto dove costruire quello nuovo e lasciare che la Figc gestisse San Siro (anche basta con la Nazionale all’Olimpico, visto che non si vede un tubo). In fondo, a Londra ci sono decine di stadi e uno, quello di Wembley, lo usa solo la Nazionale inglese. Imparare dalla Premier, please

- dovete proprio leggerci questo pezzo del Financial Times. Stando al quotidiano economico, i grandi capi dello shale gas americano hanno fatto marameo all'Europa. Traduco: "L'industria statunitense dello shale gas ha avvertito che non può salvare l'Europa con l'aumento delle forniture di petrolio e gas questo inverno". E ancora: “Non è che gli Stati Uniti possano pompare un po' di più. La nostra produzione è quella che è", ha affermato Wil VanLoh, capo del gruppo di private equity Quantum Energy Partners. "Non ci sono salvataggi in arrivo", ha aggiunto VanLoh. "Non dal lato del petrolio, non dal lato del gas".

Tradotto: abbiamo imposto le sanzioni come richiesto dagli amici alleati a stelle e strisce, i quali però non è che vengano proprio in nostro aiuto. Comprensibile, ma fa un po' girare le balle

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