Cronache

L'Ue ci mette le larve nel piatto: "Così penalizza l'Italia"

Polemiche sulla decisione dell'Ue di dare il via libera all'immissione sul mercato europeo di una farina a base di larve. Ira degli eurodeputati di Lega, Fdi e Forza Italia: "Pensino a tutelare le eccellenze alimentari italiane"

L'Ue ci mette le larve nel piatto: "Così penalizza l'Italia"

Dopo la battaglia contro insaccati, vini e carne rossa, considerati potenzialmente cancerogeni, l’Ue ora è pronta a dare il via libera all’utilizzo del primo alimento derivato dagli insetti. Anche solo il nome potrebbe impressionare i più suscettibili: "vermi della farina gialli essiccati". Ci si riferisce, per entrare ancor più nello specifico, alle "larve del coleottero Tenebrio molitor, conosciuto anche come tarma della farina o tenebrione mugnaio". Per i ricercatori della Ue si tratterebbe di uno "spuntino ricco di proteine" o di un ingrediente per ricette proteiche, entrambi a basso impatto ambientale, visto che per produrre la farina di larve si utilizzerebbe un quantitativo minimo di emissioni di Co2.

Proprio per questo l’alimento verrà inserito nel piano d’azione Ue 2020-2030 per i sistemi alimentari sostenibili, nell’ambito della strategia Farm to Fork. E in futuro potrebbero essere anche altri i cibi a base di insetti ad entrare nel mosaico della dieta a basso impatto ambientale. A bocciare il "cibo del futuro", però, secondo la Coldiretti, sarebbe il 54 per cento degli italiani. E la decisione della Commissione Ue, che verrà formalizzata nelle prossime settimane, ha già scatenato un vespaio di polemiche.

"Oggi la stessa Europa che vorrebbe imporci un sistema delle etichettature degli alimenti fortemente penalizzante come il Nutriscore, autorizzata la commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate", denuncia Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Ue. Secondo l’eurodeputato i cibi a base di insetti "non hanno valori nutrizionali soddisfacenti" e "il loro utilizzo solleva non pochi problemi dal punto di vista della sicurezza alimentare". "Noi – promette - siamo pronti a difendere a Bruxelles la nostra dieta e soprattutto i nostri agricoltori e tutti coloro che lavorano nella nostra filiera agroalimentare, nota in tutto il mondo per la sua unicità".

Critici anche gli eurodeputati leghisti. "Prima di pensare agli insetti a tavola, l’Ue dimostri lo stesso impegno per tutelare il Made in Italy e le nostre eccellenze alimentari", scrivono in una nota congiunta Silvia Sardone, coordinatrice del gruppo ID in commissione Sicurezza Alimentare, e i deputati europei componenti della commissione Envi, Simona Baldassarre, Marco Dreosto, Luisa Regimenti, Gianantonio Da Re, Danilo Oscar Lancini, Annalisa Tardino e Lucia Vuolo. "Ancora una volta siamo perplessi dalle scelte di Bruxelles, la stessa che nella strategia Farm to Fork inserisce riferimenti al Nutriscore, sistema a semaforo che colpisce prodotti di qualità della dieta mediterranea come olio extravergine, Parmigiano Reggiano, prosciutti crudi e mozzarelle", scrivono i rappresentanti della delegazione della Lega in Ue, che ha presentato un emendamento per chiedere un passo indietro sulla decisione.

Gli insetti commestibili, ribadiscono, "sono totalmente estranei alle tradizioni europee". D’altra parte, insistono gli europarlamentari, "serve più attenzione alle nostre eccellenze", già minacciate "dalle scelte sbagliate Ue su carne e vino, sulle quali qualcuno a Bruxelles vorrebbe imporre tasse o addirittura etichette in quanto considerati, a sproposito, non salutari". "La Ue, che non è mai stata troppo favorevole alla tutela delle tipicità agroalimentari, dà il via libera al consumo delle larve gialle essiccate. Al di là dell'idea non proprio allettante di mangiare insetti, la prospettiva migliore, oggi, è la valorizzazione della gastronomia dei nostri territori perché l'Italia riparte anche dall'eccellenza dei suoi prodotti e della sua cucina", è il commento del deputato di Forza Italia, Luca Squeri.

Perplessi anche i rappresentanti di Federcuochi. "Possiamo tranquillamente fare a meno degli insetti, avendo i migliori prodotti dal punto di vista sia della sicurezza alimentare anche perché questi insetti da quale parte del mondo arrivano? Come sono lavorati? Come vengono consegnati in Italia?", dichiara Alessandro Circiello, intervistato dall’Adnkronos.

Che lancia un ulteriore allarme: "Non vorrei che ci sia un altro problema di epidemia derivante dall'utilizzo di prodotti che vengono dall'altra parte del mondo".

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