Cronache

Giornalisti intercettati, Cartabia invia gli ispettori: ​"Accertamenti urgenti"

Aperto un fascicolo al ministero della Giustizia dopo la notizia relativa alle intercettazioni operate dalla procura di Trapani su alcuni giornalisti nel 2017

Giornalisti intercettati, Cartabia invia gli ispettori: ​"Accertamenti urgenti"

Lo aveva annunciato già nella giornata di sabato, oggi il ministro della Giustizia Mara Cartabia ha ufficialmente deciso di inviare gli ispettori a Trapani. Il tutto a seguito delle polemiche sorte dopo la notizia delle intercettazioni a cui sono stati sottoposti alcuni giornalisti nel 2017, nella fase di avvio dell'indagine sul comportamento delle Ong.

“Svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari, formulando all'esito valutazioni e proposte”, è questa la formale richiesta inviata all'ispettorato generale del ministero della Giustizia. Il compito degli ispettori sarà quindi quello di vagliare le carte e le procedure eseguite, al fine di accertare eventuali comportamenti non consoni attuati dalla procura.

Le polemiche dopo la notizia sulle intercettazioni

Tutto è partito quando venerdì è apparsa su IlDomani la notizia relativa a giornalisti finiti al centro di intercettazioni, nonostante non siano mai risultati indagati. Si tratta in buona parte di cronisti che nel 2017 seguivano sia le vicende migratorie che quelle libiche. Tra questi anche il nostro Fausto Biloslavo, oltre a Nello Scavo di Avvenire, Francesca Mannocchi e i giornalisti de IlFattoQuotidiano e RadioRadicale.

Mentre però questi ultimi sono risultati intercettati soltanto per aver parlato con soggetti indagati, diversa si è rivelata la situazione per un'altra reporter, ossia Nancy Porsia. Lei, al contrario dei colleghi, aveva l'utenza sotto controllo ed è stata intercettata anche durante conversazioni tenute con le sue fonti e con il suo legale. E questo nonostante non sia mai risultata né indiziata e né indagata, come confermato in un'intervista all'AdnKronos dal procuratore di Trapani, Maurizio Agnello, il quale però non rivestiva questo incarico all'epoca dei fatti.

Peraltro, come dichiarato sempre dal magistrato, nell'informativa finale non ci sarebbe traccia delle intercettazioni sia di Nancy Porsia che degli altri giornalisti. Tuttavia tra i vari documenti e le varie carte in possesso degli inquirenti, sarebbero emerse centinaia di pagine con le trascrizioni delle conversazioni intercettate.

L'ultimo fine settimana è stato caratterizzato dalle polemiche generate dal caso. L'ordine dei giornalisti ha espresso solidarietà ai colleghi coinvolti, l'Ong Sea Watch ha denunciato il fatto come una limitazione della libertà di stampa. Al centro delle indagini degli ispettori del ministero della Giustizia la possibile violazione del segreto delle fonti. Non solo: si cercherà di capire come mai non sono state distrutte le trascrizioni di intercettazioni relative ai giornalisti e come mai, soprattutto, è stata autorizzata l'intercettazione di una cittadina non indagata.

“Male non fare, paura non avere – ha dichiarato a Valentina Raffa su IlGiornale Fausto Biloslavo – Come categoria non siamo al di sopra della legge, ma le fonti vanno tutelate, bisogna rispettarne la riservatezza”.

Le indagini sulle Ong

L'inchiesta di Trapani si è conclusa soltanto nei giorni scorsi, con l'invio dell'avviso a 24 indagati. Nel mirino dei magistrati il comportamento delle Ong Save The Children, Medici Senza Frontiere e Jugend Rettet. Diverse foto scattate anche da un poliziotto a bordo di almeno una delle navi usate dalle Ong in questione, hanno svelato possibili collegamenti tra gli stessi attivisti e alcuni trafficanti.

“Alcuni insorgono per le intercettazioni che avrebbero violato dei diritti – è stato il commento rilanciato sabato da Maurizio Gasparri, esponente di Forza Italia – In altri casi quelli che si indignano sono stati zitti, eppure le intercettazioni in tante occasioni sono state utilizzate in maniera arbitraria della magistratura.

Questa volta invece sono io a dire che bisogna tutelare il lavoro investigativo che mette in luce il ruolo ambiguo di molti settori della sinistra e di tante Ong che insieme hanno agito contro la sicurezza e contro gli interessi del nostro Paese”.

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