Intesa sindacati-ministero, ma c'è chi minaccia ancora

Sei ore di vertice tra tassisti e governo. L'impegno dell'esecutivo: entro un mese un decreto per contrastare l'abusivismo. Delrio: riprenda il servizio

Intesa sindacati-ministero, ma c'è chi minaccia ancora

Roma - L’accordo siglato ieri a tarda sera al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti spacca il fronte dei tassisti. Al termine di un vertice fiume durato sei ore, 21 sigle sindacali hanno accettato le proposte presentate dal ministro Graziano Delrio e dal suo vice Riccardo Nencini. Il governo si è impegnato a regolamentare entro un mese i servizi di noleggio con conducente e a intraprendere una lotta seria agli abusivi. I tassisti, in cambio, accettano di sospendere lo sciopero e di riprendere il servizio.

L’ok all’intesa è arrivato dopo il parere favorevole dei manifestanti, riuniti in presidio di fronte al ministero. Secondo Pietro Marinelli, coordinatore nazionale di Ugl Taxi, si tratta di un «documento in parte oscuro, raffazzonato. Prima di esprimere un giudizio definitivo e stabilire la linea per il futuro, dovremo sottoporlo ai nostri avvocati». Il sindacalista, che non esclude nuove proteste da parte dei guidatori di taxi più oltranzisti, assicura che la sua sigla rimarrà «accanto ai lavoratori». Di tutt’altro tenore le dichiarazioni di Loreno Bittarelli, leader dell’Unione radiotaxi italiani: «Sottoporremo il documento domani all’assemblea degli iscritti, che lo approverà senza problemi. Si tratta di un risultato importante ottenuto non grazie agli scioperi e alle proteste, ma a seguito della discussione portata avanti questo pomeriggio con il governo». Lo storico boss dei tassisti si dissocia dall’agitazione di questi giorni e in particolare dai violenti, che «coglieranno l’occasione per tornare al lavoro. Queste proteste ci hanno fatto perdere un milione di euro a beneficio dei concorrenti».

Tutte e 21 le sigle sindacali dei tassisti presenti al tavolo con il governo, si riuniranno questa mattina alle dieci nella sede del servizio taxi «3570» di Casal Lombroso. «È stato fatto un passo in avanti. Oggi ci sono le premesse per riparare i danni dell’emendamento Lanzillotta», ha spiegato Nicola Di Giacobbe, rappresentante nazionale di Unica Taxi Cgil. In dettaglio, si tratta di un’intesa in quattro punti, che mette al primo posto «la sospensione immediata di ogni forma di protesta e la ripresa del servizio da domani (oggi, ndr)», ha detto il vice ministro Nencini all’uscita dal ministero. L’esecutivo predisporrà, mettendosi al lavoro già da oggi, uno schema di decreto interministeriale che contenga misure per mettere un freno al proliferare degli abusivi. Verrà inoltre elaborato un decreto legislativo di riordino del settore, che, stando a quanto dichiarato dal ministro Delrio in serata, sarà pronto entro un mese.

A questo proposito, già oggi è prevista l’apertura di un tavolo di lavoro alla presenza di rappresentanti di governo, tassisti e società di noleggio con conducente.

Tutto ciò senza intaccare il dl Milleproroghe e l’emendamento incriminato, quello presentato dalla senatrice Linda Lanzillotta, sul quale il governo ha posto la fiducia e che la Camera voterà oggi. Il voto finale, è invece previsto per domani. L’iter di approvazione del decreto legge, già licenziato dal Senato, deve concludersi entro il 28 febbraio.

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