Isis, attacchi ai pozzi della Libia

L'Isis continua ad assaltare i pozzi petroliferi della Libia. Oltre 150 persone, tra militari e guardie, sono state catturate dall’ Isis in Libia, nell’area degli impianti di stoccaggio del petrolio nell’est

Isis, attacchi ai pozzi della Libia

L'Isis continua ad assaltare i pozzi petroliferi della Libia. Oltre 150 persone, tra militari e guardie, sono state catturate dall’ Isis in Libia, nell’area degli impianti di stoccaggio del petrolio nell’est. Lo riferisce una fonte della sicurezza citata dai media libici. I 150 sono detenuti nella prigione di Nawfaliya. Lo Stato islamico ha annunciato che "diversi prigionieri" verranno giustiziati domani a Ben Jawad. I 150 catturati sono in gran parte "pensionati" che si sono rifiutati di aderire all’ Isis.

Ne dà notizia una fonte della sicurezza di Sidra, dove la settimana scorsa cinque cisterne petrolifere erano in fiamme - insieme con altre due a Ras Lanuf - in seguito a combattimenti tra uomini dell’ Isis e guardiani delle installazioni. Secondo analisti internazionali, la strategia dei sostenitori del califfato tenderebbe a creare un collegamento tra il territorio di Sirte, che controllano, e la cosiddetta ’mezzaluna petrolifera, a est di quella città. Anche il sito Alwasat conferma la notizia, aggiungendo che i detenuti sono quasi tutti pensionati che si sarebbero rifiutati di aderire all’ Isis.

Sarebbero stati arrestati durante gli scontri avvenuti a Sidra e a Wadi Kahila il 4 ed il 5 gennaio. Secondo la stessa fonte alcuni militari, appartenenti all’esercito libico, sarebbero stati uccisi, mentre alcuni impiegati civili sarebbero stati messi in libertà.

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