Continua la battaglia del governo italiano contro le Ong che operano nel Mediterraneo. Mentre è in corso il consiglio europeo con al centro proprio il tema migranti, in alto mare la nave di Open Arms, organizzazione non governativa spagnola, ha chiesto il permesso a Malta e all'Italia di entrare in acque territoriali. Ma, stando a quanto riferisce la stessa Ong in un twet, non le sarebbe stato autorizzato l'ingresso.
"L'Italia e Malta - si legge nel cinguettio di Open Arms - negano l'accesso alle loro acque alla nave Open Arms. La nave umanitaria ha salvato più di 5 mila vite in un anno sotto il coordinamento della Guardia costiera ed è stata assolta dalla magistratura italiana e ha un equipaggio europeo, come la sua bandiera".
Non è (ormai) una novità che le navi umanitarie non trovino molta accoglienza nel Belpaese o a La Valletta. È successo all'Aquarius, finita poi a Valencia a sbarcare gli oltre 600 migranti che aveva a bordo.
Ed è successo anche alla Lifeline, infine approdata a Malta (tra polemiche e dito medio) ma solo dopo un accordo tra i Paesi Ue che si spartiranno gli immigrati trasportati dal natante umanitario. Ma questa volta il negato accesso alle acque territoriali è arrivato ad una nave che, attualmente, non ha profughi a bordo. Ma solo l'equipaggio.ÚLTIMAHORA Italia y Malta niegan acceso a sus aguas al barco #OpenArms
— Proactiva Open Arms (@openarms_fund) 28 giugno 2018
Un barco humanitario que ha salvado más de 5.000 vidas en 1 año bajo coordinación de la Guarda Costiera, que ha sido liberado por la justicia italiana, y cuya tripulación es europea, como su bandera. pic.twitter.com/xYNF50ncUp
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