RomaL'Europa arriva divisa al vertice sulla distribuzione dei migranti fissato per lunedì a Bruxelles. Dopo la svolta imposta da Angela Merkel per l'accoglienza ai rifugiati restano le resistenze di molti paesi che non vogliono sentir parlare di quote obbligatorie. Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Polonia e Danimarca seppure con sfumature diverse dicono no alla ridistribuzione con quote fisse Paese per Paese dei 160.000 richiedenti asilo. E questo nonostante ieri la Merkel abbia ribadito che «l'accoglienza dei profughi deve essere risolta in modo comune e la solidarietà europea significa che tutti partecipano». Nel vertice del 14 si approverà la redistribuzione di soli 40.000 migranti per gli altri 120.000 si dovrebbe arrivare ad un accordo politico ma per un via libera formale tutto è rimandato alla riunione del Consiglio fissata per l'8 ottobre. Ma l'iniziativa dell'Europa, dice il premier Matteo Renzi «ancora non basta».
Intanto l'Ungheria va per la sua strada, ovvero quella del pugno di ferro di fronte al flusso continuo che ha visto arrivare al confine 3.601 migranti in 24 ore. Il primo ministro Vitktor Orban annuncia che dalla prossima settimana «chi attraverserà illegalmente il confine sarà arrestato». Linea dura con i profughi e con chi li aiuta. E ieri è già stato arrestato un italiano proprio al confine tra Austria ed Ungheria, alla guida di un Ducato con 33 siriani a bordo tra i quali due donne. Ma l'uomo, originario di Como, ha respinto l'accusa di traffico di esseri umani sostenendo di aver raccolto i profughi infreddoliti ed affamati lungo la strada per aiutarli. Sarà un giudice ungherese oggi a decidere se convalidare o meno l'arresto del quale si sta interessando la Farnesina. Ma su Budapest piovono anche nuove polemiche dopo quelle suscitate dal video che mostrava una cameraman che prendeva a calci i profughi, che però ieri ha chiesto scusa, confessando di essere stata presa dal panico. Un nuovo video diffuso dalla Bbc mostra i poliziotti nel campo di Roszke che lanciano cibo verso la massa dei migranti che si azzuffano per afferrarlo e subito sul web si sono rincorse nuove accuse per l'Ungheria che «tratta i profughi come animali». Orban non retrocede ma anzi accelera l'edificazione del muro di filo spinato al confine reclutando pure un nutrito gruppo di detenuti. L'Oim, l'Organizzazione mondiale per le Migrazioni, ieri ha fornito un primo drammatico dato globale sui rifugiati giunti dal Mediterrano. Dall'inizio del 2015 ad oggi 432.761 persone sono venute a cercare una nuova vita in Europa. Il doppio rispetto a tutto lo scorso anno. La maggioranza è approdata in Grecia, 309.356 e in Italia, 121.139. Tra questi 2.748 migranti sono annegati nel tentativo di raggiungere l'Europa. Il flusso promette di aumentare tanto che il ministro della Difesa tedesco, Ursula von der Leyen ha annunciato la mobilitazione di 4.000 militari per fare fronte ad un' emergenza che non è più soltanto europea ma mondiale. L'Alto Commissariato per i rifugiati dell'Onu ha infatti sollecitato il governo Usa ad accogliere molto più dei 10.000 profughi che Obama ha promesso di assistere.
In Italia il ministro dell'Economia, Padoan, rassicura i cittadini definendo i migranti «una ricchezza». Ma il governatore Luca Zaia fa notare che il Veneto ha speso oltre un milione di euro in cure per i 6.000 migranti nelle strutture temporanee.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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