Cronache

Jesolo, sagoma nera impiccata: "Pena di morte per gli stupratori"

Forte gesto di protesta per lo stupro della 15enne a Jesolo da parte di Forza Nuova. Le immagini sulla pagina Facebook, con un lungo post che spiega il gesto: “Alla luce dei recenti fatti di cronaca, dove gli invasori africani hanno creato un'epidemia di stupri, Forza Nuova indica la chiara necessità della difesa nazionale e patriottica”

Jesolo, sagoma nera impiccata: "Pena di morte per gli stupratori"

Gesto eloquente di protesta da parte dei militanti di Forza Nuova Veneto, che a Jesolo hanno appeso un fantoccio nero ad una corda con un messaggio decisamente esplicito alla base. “Pena di morte per gli stupratori”, col logo del partito in evidenza.

La sagoma nera è stata spostata e fotografata in vari punti della città, così da risultare ben visibile alla maggior parte di residenti e vacanzieri, Chiaro e lampante il riferimento allo stupro della 15enne, avvenuto proprio a Jesolo nella notte di mercoledì scorso. Per il crimine risulta ad oggi arrestato ed indagato, ma non ancora processato, un senegalese di 25 anni, tale Mohamed Gueye.

Ben differente la posizione dei militanti di Forza Nuova, che in un lungo post sulla pagina Facebook espongono la motivazione del gesto realizzato nella cittadina balneare veneta.

“Alla luce dei recenti fatti di cronaca, dove gli invasori africani hanno creato un'epidemia di stupri, Forza Nuova indica la chiara necessità della difesa nazionale e patriottica. Laddove questo Stato mondialista condanna ad ogni genere di miseria e di pena gli italiani, i nazionalisti di Roberto Fiore danno un chiaro segnale: se qualche burocrate o massone ha deciso in qualche stanza che il popolo italiano deve morire, quello stesso popolo italiano darà dimostrazione di sapersi difendere, come mille volte ha fatto nella sua storia…. Uno Stato realmente nazionale e sociale condannerebbe alla pena massima chi viene per distruggere le vite degli italiani, non gli italiani stessi che muoiono di immigrazione e di infrastrutture devastate”.

Il sindaco di Jesolo Valerio Zoggia si è dissociato dal gesto e lo ha condannato.

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