Jessica, tensioni al funerale. E la madre sviene in chiesa

La madre Annamaria è svenuta al termine dell'omelia, celebrata da don Gino Rigoldi. "Jessica -ha detto il parroco - ha pagato con la vita il suo no"

Jessica, tensioni al funerale. E la madre sviene in chiesa

È un applauso corale sul sagrato della basilica San Protaso di Milano ad accompagnare fuori dalla chiesa la bara di Jessica Valentina Faoro, 19 anni, uccisa a coltellate il 7 febbraio dal tranviere 39enne Alessandro Garlaschi. Nel corso del funerale si sono verificate tensioni per i dissidi pregressi esistenti tra i gruppi di conoscenti e parenti della ragazza.

La madre Annamaria è svenuta al termine dell'omelia, celebrata da don Gino Rigoldi. Durante la messa ha urlato contro l'ex fidanzato della figlia, che anche lui si chiama Alessandro, "Ti ammazzo, ti ammazzo. Devi morire pezzo di m.". Il giovane, detenuto in carcere a Busto Arsizio (Varese), questa mattina è arrivato in chiesa scortato dalla polizia penitenziaria. Gli agenti hanno deciso di farlo uscire dalla basilica quando la madre ha iniziato a urlare contro di lui, ed è stato fatto allontanare prima che le tensioni degenerassero.

Il discorso del parroco

"Jessica ha pagato con la vita il suo no". Lo dice don Paolo Zago, parroco della basilica di San Protaso di Milano, nel corso dei funerali di Jessica Valentina Faoro. "Un assurdo e orrendo gesto. Una violenza frutto della cultura di questo tempo che dichiara l'assoluta dittatura degli istinti e delle emozioni sulla verità e la ragione, che usa l'altro per ciò che gli serve e non ha rispetto della vita umana. Un tempo che ha trasformato le voglie in diritti", continua il religioso.

"Jessica è vittima di questa violenza. Ma con il suo no ha compiuto un gesto di redenzione della sua e della nostra vita, di tutti. Il suo non è solo l'ennesimo caso di femminicidio - continua il prete rivolgendosi a una chiesa gremita di persone - Jessica con il suo no è molto di più: è un grido di speranza, è il mistero di una croce. Segno di un dio che viene flagellato, lui con 39 colpi lei con 40". E sottolinea: "Lei come lui una figlia amatissima".

Conclude don Zago: "Jessica ci incoraggia a dire di no alla cultura di morte, ci ricorda che è ancora possibile dire di no anche a costo della vita. Vorremmo avere la forza dei grandi uomini capaci di dire no all'odio".

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