Sparatoria a Strasburgo

La jihad uccide un altro italiano: ​è morto Antonio Megalizzi

È morto Antonio Megalizzi, il giornalista 29enne ferito martedì sera nell'attentato di Strasburgo

La jihad uccide un altro italiano: ​è morto Antonio Megalizzi

Non ce l'ha fatta Antonio Megalizzi, il giornalista di 29 anni rimasto gravemente ferito nell'attentato terroristico di Strasburgo, lo scorso 11 dicembre. La triste notizia è stata confermata anche da fonti della Farnesina.

Colpito alla testa da un proiettile, Megalizzi ha lottato alcuni giorni contro la morte, tenuto dai medici in coma farmacologico. La famiglia di Antonio abita a Trento. I vicini di casa sono rimasti profondamente colpiti da quanto è accaduto. Il papà Domenico, la mamma Annamaria e la sorella, assieme alla fidanzata Laura Moresco, hanno raggiunto Strasburgo in auto per restare vicini ad Antonio, nella sua lotta disperata. La Procura di Roma, intanto, ha aperto un fascicolo in cui si ipotizzano i reati di strage e attentato con finalità di terrorismo.

Fino all'ultimo si è sperato di salvarlo. Gli specialisti delle strutture di neurochirurgia dell'ospedale Molinette e di rianimazione dell'ospedale Cto dell'Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino si erano offerti di valutare il quadro clinico di Antonio. Ma la situazione purtroppo era troppo compromessa, con i danni subiti dal cervello. E il giovane reporter si è spento.

"Se potessimo fermare il tempo lo faremmo per te perché i tuoi momenti più belli regalassero ancora ai tuoi giorni una gioia sempre viva". Inizia così la toccante lettera che un amico ha affisso vicino alla porta d’ingresso dello stabile di via Centa, a Trento, dove vive la famiglia Megalizzi. "Se potessi prendere i tuoi problemi li lancerei nel mare e farei in modo che si sciolgano come il sale. Ma adesso sto trovando tutte queste cose improponibili per me, non posso fermare il tempo, costruire una montagna, o prendere un arcobaleno luminoso da regalarti. Così Antonio lasciami essere ciò che so essere di più: semplicemente un amico che ti resta vicino".

"Profondo dolore per la morte di Antonio Megalizzi - scrive sui social il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - un giovane con una grande passione per il giornalismo, per la radio, per le inchieste e per le istituzioni europee. Un pensiero commosso ai suoi familiari e alla sua ragazza, insieme alla solidale vicinanza di tutto il Governo". Un dolore condiviso anche da Silvio Berlusconi che, su Twitter, ha scritto: "Su quel che è successo al nostro Antonio non ci sono parole. C'è solo da piangere. Da piangere tanto. #Strasburgo".

"Tutti speravamo che Antonio ce la facesse - scrive su Twitter il ministro della Salute Giulia Grillo - eravamo pronti a trasferirlo in Italia. Non è possibile morire così. Una preghiera per lui e un pensiero alla sua compagna e ai suoi cari in questo tragico momento".

"Una preghiera lo accompagni in questo viaggio verso il cielo - twitta il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani -. Ricorderò sempre quella cena a Mezzocorona dove mi parlò dei suoi sogni di giovane giornalista".

"La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Ordine dei giornalisti - si legge in una nota - assieme alle loro rappresentanze di Trento e Bolzano, si stringono attorno alla famiglia di Antonio Megalizzi, colpito a morte dai colpi di un 'signore dell’odio e del terrore' a Strasburgo. Voleva raccontare il mondo e favorire la conoscenza di quelle diversità e differenze che sono la ricchezza dell’Europa unita. Diversità e differenze che sono, invece, odiate dall’integralismo fanatico di ogni natura e colore. Il nome di Antonio Megalizzi entra, purtroppo, di diritto nell’elenco di chi ha perso la vita perchè aveva scelto di essere guardiano di verità".

Sulla tragica morte del giornalista italiano è intervenuto anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha parlato di una ""vittima dell'odio criminale e del fanatismo propugnato dal sedicente Stato islamico".

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