Coronavirus

Galli e i suoi dubbi sul vaccino "Forse effetti collaterali pure tra 10 anni"

Il primario dell’ospedale Sacco di Milano difende Crisanti, il quale aveva espresso più di un dubbio sull’antidoto contro il Coronavirus

Galli e i suoi dubbi sul vaccino "Forse effetti collaterali pure tra 10 anni"

Continua a essere viva la discussione sui possibili effetti del vaccino anti Covid. Nel corso della trasmissione televisiva della Rai “Uno Mattina”, l’infettivologo Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, seppure favorevole alla distribuzione e somministrazione dell’antidoto contro il terribile virus Sars-Cov-2, non esclude che ci possano essere conseguenze sulla salute delle persone che ne faranno uso, anche a lungo termine. “Non c’è alcun farmaco e nessun vaccino – ha dichiarato il medico – su cui possiamo dire con certezza che non produrrà effetti collaterali negativi da quando è stato iniettato e fino ai dieci anni successivi”.

È cauto il professor Galli sulle polemiche riguardanti la sicurezza del nuovo vaccino, che non avrebbe ancora l’avallo di studi scientifici approfonditi, ma non ha dubbi su quello che personalmente farà appena l’antidoto contro il Coronavirus sarà disponibile. “Lo utilizzerò”, ha anticipato, sgombrando il campo da ogni dubbio. Quella di Galli sembra essere una posizione intermedia tra i fautori del vaccino e chi avanza severe critiche, come il microbiologo Andrea Crisanti. L’infettivologo del Sacco ne ha preso le difese pubblicamente. “Ha la mia stima – ha affermato Galli – la sua reazione è stata legittimata dal fatto che questa ridda di notizie non sta facendo bene alla causa. Il primo che ha parlato ha fatto una dichiarazione, ma non c’è uno straccio di dato pubblicato a scongiurare ogni dubbio”.

Qualche giorno fa, le parole di Crisanti sul vaccino avevano fatto insorgere l’infettivologo Matteo Bassetti e ai suoi colleghi Pierluigi Lopalco e Antonella Viola. Il primo, commentando le notizie positive sulle sperimentazioni dei nuovi antidoti anti Covid-19, aveva detto di non fidarsi di un prodotto ancora poco testato, gli altri lo avevano sconfessato in maniera netta. “Non c’è il timbro della scienza – aveva detto al Corriere della Sera Crisanti – non sono un no-vax, ma ci vado cauto, non vorrei pentirmi. Quando uscirà la pubblicazione scientifica andrò a vaccinarmi, facendomi anche fotografare”. Il direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti era stato molto duro. “Le affermazioni del professor Crisanti sul vaccino anti Covid – aveva commentato – sono gravissime. Credo che la comunità scientifica tutta dovrebbe prendere le distanze da ciò che ha detto. Questo è il suo pensiero e si deve assumere tutte le responsabilità in un momento del genere, dove il Paese ha bisogno di essere unito”.

Sulla stessa lunghezza d’onda di Bassetti, l’epidemiologo Pierluigi Lopalco, che è anche assessore alla Sanità della Puglia, e l’immunologa Antonella Viola, ordinaria di Patologia generale dell’Università di Padova, i quali si erano dissociati da Crisanti.

Viola aveva anticipato: “Se verrò chiama a gennaio per essere vaccinata, non avrei dubbi, non perché sono un’incosciente, ma perché l’ho studiato, so come è fatto e come funziona”.

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