L’ospedale fantasma spende ancora soldi: sprecati 175mila euro

Il Molise ha i conti in rosso. La struttura è nuova ma mai entrata in funzione. Eppure si mettono a cambiare i filtri dell’acqua

L’ospedale fantasma spende ancora soldi: sprecati 175mila euro

Roma - Avanti, si spreca. Sì perché l’Azienda sanitaria regionale del Molise (Asrem) ha appena deciso di spendere 174.240 euro all’anno per dei filtri dell’acqua. In sé la cosa va benissimo. La motivazione ufficiale è che «si è ravvisata l’opportunità di accogliere la richiesta di fornitura di sistemi filtranti per impianti idrici, quale misura di prevenzione e protezione dai rischi di contaminazione da legionella e da altri agenti microbici». Meglio avere acqua cristallina, tipo sorgente di Alpi svizzere, che non la norma acqua di rubinetto. La cosa fa però un po’ specie se i filtri andranno a servire anche il celebre (in negativo) ospedale Veneziale di Isernia. Dello scandalo se ne occuparono in molti: dal giornale on line l’Infiltrato al Corsera, passando per Vanity Fair. La casa di cura in questione è nuovissima, ultramoderna, ma ahimè vergine. Non funziona e non può funzionare perché si sono dimenticati l’ascensore. Risultato: il blocco chirurgia è irraggiungibile per i malati e la sala operatoria ospita macchinari intonsi ma inutilizzati e inutilizzabili. Il costo dell’opera? 2 milioni e 250mila euro di cui il 5 per cento a carico della Regione e il resto finanziato con gli «Accordi Programma Quadro». Per farla breve: pagato dai contribuenti. Insomma, come costruire una macchina costosissima dimenticandosi le portiere. Lo scandalo venne portato alla luce circa un mese fa, grazie ad un inchiesta di due giornalisti del sito L’infiltrato, entrati nell’ospedale con una telecamera a riprendere tutto. Corridoi moderni, sale perfette, stanze scintillanti. Ma deserte e inutilizzabili. Non solo: qualcuno, per precauzione, aveva disseminato i locali di veleno per topi. Una struttura inservibile per i malati sarebbe diventata la manna dal cielo per non ragni, scarafaggi e soprattutto per i ratti.
Scoppiato lo scandalo, l’Asl molisana s’è premurata di dire: «Ce ne stiamo occupando, l’esigenza di collegare le nuove sale operatorie con il blocco delle degenze è emersa subito all’attenzione della direzione generale Asrem, che si è attivata per richiedere finanziamento specifico con nota prot. 47561 del 31.05.2011 alla Regione Molise». In pratica: abbiamo chiesto soldi alla Regioni per ovviare all’inconveniente. E ancora: «Attualmente sono in corso di esecuzione nel padiglione lavori che comprendono la messa in opera, previa costruzione dei relativi vani, di n.2 monta lettighe di collegamento tra i sovrastanti reparti (cardiologia, rianimazione, pronto soccorso) e le nuove sale operatorie». Ossia: stiamo lavorando. Ecco perché stona la notizia di spendere quasi 175mila euro per dei filtri d’acqua quando ancora manca una ascensore per accedere a un reparto d’ospedale nuovo di zecca.
Non solo. Il ministero della Salute ha appena pubblicato la pagella delle Regioni sottoposte al Piano di rientro del deficit sanitario. E il Molise è bocciato. Il risultato di gestione evidenzia, dopo le coperture, un disavanzo di 42 e rotti milioni di euro. Quindi la legge permette un ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all’Irpef per l’anno d’imposta in corso, rispettivamente nelle misure di 0,15 e 0,30 punti. Più tasse.

Inoltre, la direzione aziendale dell’Asrem avrebbe violato il blocco totale del turn over. Ergo, gli organismi di verifica hanno ritenuto quindi non realizzati i presupposti per erogare alla regione le spettanze residue e per l’accesso ai fondi Fas per la copertura del disavanzo a tutto il 2009.

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