Confesso che, quando ho letto l’articolo sul Guardian, ci ho fatto un pensierino. Poi, sono andato sul sito di chi vende il dispositivo e ho visto il video deludente che dovrebbe convincere chi possiede un gatto ad acquistare questo gioiello high tech che, messo attorno al collo a mo’ di collare, dovrebbe svelare le abitudini del felino e la sua vita privata. «Compra la Eyenimal» suggerisce lo spot «la prima telecamera al mondo che vi farà sapere cosa fa e dove va il vostro gatto, se qualcuno gli dà da mangiare o lo maltratta».
Tutto ha inizio qualche anno fa, quando un parigino di nome Paolo Teixeira, perde il lavoro, ma non la fantasia. Avendo parecchio tempo per pensare gli viene in mente di essere sempre stato curioso circa le abitudini del suo gatto. Che farà sui tetti di Parigi? Litigherà con qualche bullo o il bullo sarà proprio lui? E quali saranno i suoi amori, la gatta nera, con gli occhi gialli, che ogni tanto tenta di entrare in casa o l’altra, squama di tartaruga, che sembra osservarlo da lontano, come una timida innamorata? E quel pallino da carabina che il veterinario gli ha trovato casualmente durante una visita di controllo? Chi è che fa il furbo e prende di mira i gatti che si amano sui tetti della Ville Lumière? Teixeira si fa prestare 100.000 euro da mamma e amici e sviluppa l’Eyenimal, una compagnia che vende un prodotto originale: una telecamera da mettere al collo del gatto per indagare sui suoi movimenti.
Lo strumento altamente tecnologico pesa 35 grammi, ha 4 GB (oggi già 8) di memoria, microfono integrato, quasi tre ore di autonomia, idrorepellente ed è in grado di riversare via USB il video girato, sul vostro PC, mentre si ricarica. Costo? Poco più di 90 euro. Nel 2010 la compagnia industriale dell’ex disoccupato vende mille telecamere al mese in tutto il mondo.
Racconta una cliente, del suo primo esperimento su Padmè, il suo gatto maschio che ama scorazzare sui tetti della vecchia Parigi. Mai abituato al collare, la prima volta che se lo è trovato al collo è fuggito dall’abbaino soffiando. «Ma perché vuoi torturare ’sto povero gatto?» mi ha rimproverato mio marito. Ero troppo curiosa e il secondo giorno, quando Padmè si era calmato, gli ho attaccato al collare la telecamera e l’ho lasciato libero. È una strana sensazione quella di vedere, attraverso gli occhi della telecamera, cosa fa il vostro gatto, cosa fanno i vicini di casa. Di certo è fantastico vedere in famiglia, sulla tv collegata al pc, le immagini del gatto che salta i cornicioni, entra nella cucina vuota del vicino, litiga con il gattone grigio e si accoppia con la “timida” squametta di tartaruga».
Questa una delle tante testimonianze dei clienti soddisfatti. E devono essere tanti se l’anno scorso una grossa compagnia francese ha acquistato la Eyenimal, dando carta bianca a Texeira perché metta a punto una telecamera ancora più piccola e con la possibilità di visione al buio tramite gli infrarossi.
A me ’sta faccenda puzza molto di voyeurismo. Sì, ci sarà qualcuno curioso di sapere cosa fa il proprio micio, sì ci sarà qualcuno che intende violare il mondo magico e segreto dei felini, ma ho idea che prevalga la curiosità di sapere che fanno i due sul balcone accanto, quando i rispettivi coniugi sono al lavoro.
Per quel che mi riguarda ci ho rinunciato. Vedere, per tre ore a fila, la Lulù che dorme senza muovere una vibrissa, è peggio della Corazzata Potëmkin (nell’esegesi fantozziana). E poi, anche i gatti hanno diritto alla loro privacy. O no?
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