Coronavirus

L'allarme del primario infetto: "Il coronavirus sfrutta super-spargitori"

Ivan Gentile, a capo del reparto di malattie infettive del Federico II di Napoli, è positivo al coronavirus: "Appena guarisco torno in corsia a combattere"

L'allarme del primario infetto: "Il coronavirus sfrutta super-spargitori"

"Sì, sono positivo al coronavirus, ma tornerò presto a lottare in corsia contro questo nemico". L'annuncio è di Ivan Gentile, primario del reparto di malattie infettive del policlinico "Federico II" di Napoli. Si tratta dell'ennesimo professionista del settore, come altri medici e infermieri, che combattendo ogni giorni in trincea avanzata contro il Covid-19, è stato contagiato dal microrganismo. Ma, si tratta anche dell'ennesimo caso di resilienza dei nostri uomini impegnati nel mondo della Sanità. Perché quella del medico è una vocazione-missione a servizio degli altri e il dottore non vede l’ora di guarire per tornare ad affrontare il virus.

Gentile è stato intervistato da Leggo e chiacchierando con il quotidiano "free press" diretto da Davide Desario, non si spiega come si stato contagiato dal coronavirus: "Proprio non lo so. Sono stato attento. Ho capito di essere positivo lo scorso sabato: mi sentivo spossato, avevo la febbre. Il tampone mi ha detto la verità. Sono rimasto di sasso. Non volevo crederci. Proprio ieri hanno inaugurato il reparto anti Covid-19. Senza di me. Appena il tampone sarà negativo, torno subito al lavoro. Sono un infettivologo. Proprio non posso far mancare il mio apporto in quest'emergenza, siamo in guerra".

Dunque, il primario prosegue: "Evidentemente il coronavirus è in circolazione nell'aria. Credo che sia sbagliato basarsi solo sul criterio epidemiologico". E qui spiega: "Con l'influenza nessuno si domanda da chi è stato contagiato. Oggi il rischio c'è anche se non siamo stati in una zona rossa o abbiamo avuto contatti diretti con un contagiato". Il direttore di malattie infettive del nosocomio partenopeo aggiunge: "Dobbiamo capire che il virus oramai può circolare in tutti gli ambienti". Dunque, dice che forse potrebbe non bastare neanche la distanza di sicurezza di un metro tra un individuo e l’altro per essere sicuri di sventare il contagio: "I cento centimetri sono sufficienti per la maggior parte degli individui. A meno che non si incroci un super-spreader, ovvero un super spargitore. Ci sono persone che hanno un'altissima concentrazione di virus, quindi possono infettare tanti altri soggetti".

Infine, Gentile dà qualche consiglio ai cittadini italiani: "Dico loro di stare davvero a casa, evitando tutti i contatti.

È difficile, ma è l'unico modo".

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