Cronache

Lampedusa, fermato presunto scafista. Antimafia indaga su tratta di umani

Alcuni testimoni hanno riconosciuto nel tunisino Kaled Bensalam il comandante del barcone naufragato. Recuperati altri ventiquattro corpi

Lampedusa, fermato presunto scafista. Antimafia indaga su tratta di umani

È in stato di fermo il 35enne tunisino Kaled Bensalam, che secondo alcuni testimoni sarebbe il "comandante" del barcone naufragato davanti alle coste di Lampedusa dopo aver preso fuoco, nell'incidente che ha causato centinaia di morti tra i migranti diretti verso l'Italia.

Originario di Sfax, l'uomo è stato bloccato sulla base delle testimonianze di alcuni cittadini eritrei, che l'hanno riconosciuto e identificato. L'accusa nei confronti di Bensalam è di omicidio plurimo, procurato naufragio e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Fino a ieri il presunto scafista si trovava nel Centro d'accoglienza di Lampedusa con i sopravvissuti. Sarebbe stato, insieme a un complice tunisino, l'unico a dormire nella cuccetta del barcone. I migranti lo chiamavano "white man", perché l'unica persona non di colore del peschereccio.

La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, dopo un incontro con i pm di Agrigento, ha aperto un'indagine per il reato di tratta di esseri umani.

In mattinata i sommozzatori hanno recuperato altri ventiquattro corpi. Il numero delle vittime è salito a 274. Sono già stati recuperati tutti i cadaveri che si trovavano in mare. Più difficili le operazioni nella stiva.

Il commissario Ue Cecilia Malmstrom chiederà oggi agli Stati membri di sostenere "una grande operazione Frontex per il 'salvataggio sicuro' da Cipro alla Spagna".

Il Partito democratico ha annunciato che chiederà la procedura d'urgenza per calendarizzare in Aula la proposta di legge sul diritto d'asilo.

Il capogruppo alla Camera Roberto Speranza ha definito la proposta un modo per "colmare un ritardo" legislativo.

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