Lanciano, 17enne pestato dal branco rischia di perdere un occhio

Di ritorno da una festa, il giovane è stato insultato ed aggredito: frantumate le lenti degli occhiali da vista, le cui schegge hanno danneggiato in modo grave la cornea dell'occhio sinistro

Lanciano, 17enne pestato dal branco rischia di perdere un occhio

È stato aggredito da un branco di adolescenti a Lanciano ed ora rischia di perdere un occhio il 17enne Emanuel Masciarelli.

Di ritorno dalla nottata di apertura delle Feste di settembre, dopo aver assistito agli spettacoli pirotecnici nel cielo di Lanciano, il giovane stava raggiungendo il suo motorino, posteggiato nel parcheggio di Largo Bianco. È il padre del ragazzo, Davide Masciarelli, a raccontare il dramma vissuto dal figlio ed a chiedere via social un aiuto per rintracciare i responsabili del brutale pestaggio. "Erano all'incirca le 5:30 - racconta l'uomo -. È incappato in un gruppo di giovinastri che hanno cominciato a prenderlo in giro e ad offenderlo. Lui ha risposto e lo hanno picchiato".

Sono almeno sei i coetanei della vittima a circondarlo ed a malmenarlo, rompendogli gli occhiali da vista. Ed è questo l'aspetto più drammatico della vicenda, dato che uno dei frammenti di vetro delle lenti ha danneggiato in modo grave l'occhio sinistro di Emanuel, tagliando la cornea. Il 17enne, sanguinante e non in grado di vedere bene, ha contattato la fidanzata, chiedendo il suo aiuto per ritornare a casa.

"Aveva un dolore lancinante. Al Pronto soccorso di Lanciano è rimasto dalle 7 di mattina fino alle 3 il pomeriggio, un'attesa estenuante.", ricorda ancora il padre, come riportato da "AbruzzoLiveTv"."Lo hanno sottoposto ad esami, senza alcun intervento concreto però. Un'odissea... Poi i medici ci hanno consigliato di portarlo a Pescara. Qui, ad Oculistica, dopo averlo visitato, hanno chiesto: 'Come è possibile che va in giro da un giorno con un occhio bucato?' Lo hanno operato d'urgenza la scorsa notte", racconta ancora Davide.

L'appello su Facebook per rintracciare i responsabili della terribile aggressione.

"La mia famiglia si augura che nella piazzetta dove è avvenuto il fattaccio ci siano telecamere. Speriamo anche che il mio appello sui social dia i propri frutti. Mio figlio è timido e tranquillo. Ora non ci resta che sperare e pregare.", conclude l'uomo.

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