Cronache

"Evade" da casa per la partita. In cella il delinquente calciatore

"Evade" da casa per la partita. In cella il delinquente calciatore

Sorvegliato speciale si allontana da casa per giocare la partita di calcio in trasferta. Finisce in carcere. Un incontro importante, quello di ieri mattina, per la sua squadra del cuore, seconda in classifica, il P.D. Montespaccato. Squadra in “Promozione” impegnata nel girone A contro il Canale Monterano Calcio. Un attaccamento al dovere di attaccante, questo, che gli fa “conquistare” il carcere. Insomma, per nulla al mondo avrebbe mollato i suoi compagni di gioco il capitano 38enne, noto sia agli spalti di tutta la regione che agli inquirenti.

Appartenente a un potente clan, pregiudicato per piccoli reati nonché indagato per omicidio, rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, reati questi ultimi per i quali è stato poi assolto, l’uomo si trova in regime di sorvegliato speciale con l’obbligo di dimora nel comune di Roma.

Ma la voglia di correre dietro il pallone è più forte di ogni cosa. E così, scarpini ai piedi e maglia bianco-azzurra addosso, il calciatore infrange ogni divieto. E per 90 minuti di gioco l’uomo si gode tutta la libertà. Il risultato? Un pareggio, 1:1. “Non è stato nemmeno lui a fare gol” chiosano i carabinieri della compagnia di Bracciano. Una scappatella, è il caso di dirlo, pagata davvero cara. La sua presenza, infatti, non deve esser sfuggita ai militari del Comune a nord della capitale.

Fatti i dovuti accertamenti gli uomini del nucleo operativo non possono far altro che aspettare il campione all’interno degli spogliatoi. A fine partita, senza alcun clamore, all’uomo viene notificato il reato appena commesso. E accompagnato nel carcere di Civitavecchia, Borgata Aurelia.

Tempo addietro un boss di un potente mandamento palermitano viene rimesso in cella dopo un periodo scontato agli arresti domiciliari. L’uomo, accusato di aver partecipato a vari attentati, non resiste al profumo proveniente da una famosa pasticceria di zona. Esce così per qualche minuto, giusto il tempo per acquistare una cassata siciliana. E finire nuovamente in galera: per un puro caso davanti alla cassa un carabiniere libero dal servizio, lo stesso che lo aveva arrestato mesi prima, lo riconosce.

E fa scattare di nuovo le manette.

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