Brindisi, fermati a un posto di blocco minacciano i carabinieri

Uno dei due malfattori era alla guida dell'auto senza patente. Ora sono entrambi agli arresti domiciliari. Denunciata anche la madre

Brindisi, fermati a un posto di blocco minacciano i carabinieri

"Ti vengo a prendere a casa, ti ammazzo, so dove abiti. Hanno fatto bene a uccidere il carabiniere a Foggia". Sono le gravi minacce pronunciate a due carabinieri da due fratelli di 21 e 22 anni. È accaduto a Latiano, un Comune in provincia di Brindisi. I due giovani sono stati arrestati nel corso di un controllo alla circolazione stradale. La madre, invece, è stata denunciata. I fratelli sono accusati di resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale in concorso. Nello specifico, il 22enne era alla guida della Lancia Y10 di proprietà della madre. In macchina con lui c'era il fratello. I carabinieri hanno fermato il giovane alla guida dell'auto ed è risultato sprovvisto di patente di guida perché revocata dal dicembre 2018.

Uno dei due fratelli ha tentato di incendiare, con un accendino, dapprima un sedile all'interno dell'abitacolo e successivamente il cofano posteriore, non riuscendovi, mentre sono continuate le minacce e le frasi oltraggiose nei confronti dei carabinieri che hanno chiesto l'ausilio di altri colleghi giunti da Mesagne e di una pattuglia della polizia locale. I due fratelli sono stati portati in caserma e arrestati. Il veicolo una Lancia Y10 è stato sequestrato. Ora i due si trovano agli arresti domiciliari, come disposto dall'autorità giudiziaria. Anche la madre, arrivata in loro soccorso, è stata deferita in stato di libertà per gli stessi reati.

Non è il primo caso in cui, durante un posto di blocco, si fa riferimento a Vincenzo Di Gennaro, il carabiniere ucciso a Cagnano Varano. Sempre a Brindisi il 16 aprile scorso un uomo di 51 anni, con precedenti penali, rivolto ai carabinieri ha detto: "Hanno fatto bene a Foggia che vi hanno sparato... mi state facendo perdere la giornata". L'uomo era stato fermato in piena notte per un controllo stradale. Ma ha pronunciato una frase che gli è costata la denuncia a piede libero per vilipendio delle forze armate. Il 51enne è stato fermato verso le 3.50 in viale Arno alla guida di un'automobile, ma ha manifestato subito segni di insofferenza e di astio. Non solo, si è rifiutato di esibire la patente di guida oltre a pronunciare quella frase.

Prima che il controllo si concludesse, è fuggito nonostante i richiami dei militari. Questi ultimi, però, lo hanno atteso al suo rientro a casa e lo hanno multato per guida senza la patente al seguito e mancato rispetto dell'alt. Successivamente è stato denunciato per vilipendio.

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